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I primi 40 anni di Sweden & Martina visti da Sandro, Elisabetta ed Alberto Martina

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lun. 4 giugno 2012

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Sweden & Martina compie 40 anni: un traguardo più che significativo. Che sentimenti si provano nel celebrarlo? Sandro Martina, patron di un Gruppo che conta 140 dipendenti, 250 collaboratori commerciali e fattura 55 milioni di euro, sottolinea con un filo di autoironia, innanzitutto, la malinconia del tempo che passa, condendola tuttavia con una battuta sulla sua attuale condizione di “pensionato”.

Pensionato lui, che in pensione probabilmente non andrà mai! I due figli di Sandro, entrambi impegnati in azienda, confermano che da qualche tempo sembra effettivamente avere mollato un po’ la “presa”. Ma attenzione “lo fa apposta - dicono - non per un distacco dalla sua creatura, ma perché vuol vedere come reagiamo. Anche se si comporta da qualche tempo più da consulente che da patron, percepiamo sempre la sua presenza a distanza”.
Quarant’anni significano inevitabilmente uno sguardo all’indietro per un un bilancio flash dei momenti “forti” di un’azienda che, nata praticamente dal nulla, è cresciuta con una dinamica articolata e oggi, più che mai, appetibile e appetita. Martina non può non ricordare il “bivio del 2007”, quando potenziali compratori (del settore e non) gli fecero un’offerta difficile da rifiutare. O almeno, che lo fece riflettere su quel che sarebbe potuto essere “l’altro” futuro, con una Sweden & Martina in mano ad altri. Confessa di averci pensato seriamente. “Ma poi - dice - mi vennero in mente i figli, il mio management. E rimasi. Perché in un’azienda come questa non c’è solamente un propulsore, il creatore di un’idea. C’è organizzazione, ricerca, onestà, cura finanziaria, un’organizzazione di vita”.
Oggi però c’è la crisi… “A noi la crisi non fa né caldo né freddo (dice proprio così, ndr.). Non dobbiamo subire il mercato senza esserci organizzati prima e dentro. La crisi occorre sfruttarla attraverso una buona organizzazione e capacità revisionale”. E le difficoltà? “Sono oggetto di attenzione - afferma - non di ansia. Naturalmente ci vogliono uomini adatti, che non debbono sedersi. La nostra è una squadra di serie A scaturita da un interscambio umano, non solo di “colleghi” (termine che non gli piace, come non gli piace quello di “presidente” ndr.) ma amici, conviviali”.
Una “prova del nove” che alla Sweden & Martina può serenamente celebrare i suoi 40 anni è data infatti “anche” dall’identificazione diffusa con l’Azienda dei suoi dipendenti: molti rimangono per decenni e qualcuno, che magari ne era uscito, ritorna. In altre realtà aziendali verrebbe decisamente respinto, qui no. La Sweden & Martina li riprende volentieri “perché se è giusto tentare realtà apparentemente più accattivanti - dicono al Personale - quando tornano saranno certamente ancor più motivati”.
Riandando agli albori di un successo quarantennale, Martina, come suo solito, minimizza. Dice di non aver fatto altro che capitalizzare una prima idea vincente e aver sostanzialmente cavalcato l’innovazione, che lui giudica di due tipi: quella continua, fisiologica con crescita modesta e costante e quella dai risultati eclatanti. Ricorda di aver provato un certo timore, agli inizi, nell’affrontare il mondo e di averlo ridimensionato tuttavia, strada facendo, animato sempre da una sua certa umiltà: “Sulla mia lapide - dice - dovrebbero scrivere: “Partì modesto e morì presuntuoso”.
Per non limitarsi tuttavia al “come eravamo” e per sottolineare giustamente e adeguatamente anche “quel che siamo”, alla Sweden & Martina fervono i preparativi per le celebrazioni dei “primi quarant’anni” che avranno il loro clou nel Premium Day 2013 (dal 6 all’8 giugno). Alla kermesse, che si articolerà come da tradizione negli ampi spazi verdi di Due Carrare, è prevista la partecipazione di personalità assolute, come Lang. Ma per i suoi dipendenti, Sandro Martina, il patron, ha già pronto l’invito a casa sua.

Padri e figli
Se la celebrazione di una ricorrenza così importante come un quarantennale comporta necessariamente un bilancio del passato, dà anche contemporaneamente il destro di guardare al futuro. Quel futuro che in Sweden & Martina è personificato dai 2 figli di Sandro, Elisabetta, 42 anni, Responsabile della Organizzazione interna, Sicurezza e Qualità e Alberto, 34, Coordinatore Generale. Laureata in Scienze Politiche, madre di famiglia con due figli, Elisabetta fu la prima a entrare in azienda nel ‘96, con una scelta che lei definisce “libera, ma praticamente condizionata” anche se a casa, di azienda, si parlava poco o niente. Il suo primo ingresso in azienda fu quasi per caso durante un trasloco. I passi iniziali come segretaria del Direttore generale. Il primo contatto di Alberto, laurea in Economia, con l’azienda paterna, avvenne invece nel 2001 durante una di quelle Convention megagalattiche, tradizione ormai della Sweden, che oltre a quotati relatori convenire ad Abano, vedono anche centinaia di ospiti sparpagliarsi allegramente sui prati aziendali deliziati da menu, cui non si può resistere. A suggerirgli la visitina era stato il padre: “Vieni a dare un’occhiata perché vi troverai varie realtà: la ricerca, il commercio, la scienza. Sarà un’ottima palestra per capire la dinamica dell’azienda”. Prima di impegnarsi definitivamente, Alberto volle tuttavia dare uno sguardo anche ad altre realtà del dentale. Una vista d’insieme che lo porterà a concludere che l’azienda paterna, alla fin fine, era “più eclettica”, assai più interessante. Di qui la scelta “che rifarei assolutamente” dice. Alla domanda quasi di prammatica (anche se un po’ imbarazzante) rivolta a entrambi (“Ma un padre così non è un po’ ingombrante?) rispondono con naturalezza, senza imbarazzo: “In certi momenti sì, se pensiamo a quello che ha fatto, e alla personalità che ha. Ma questo, invece di imbarazzarci, ci dà sicurezza”

L'articolo è stato pubblicato sul numero 5 di Dental Tribune Italy 2012.

 

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