PERTH, Australia. Sebbene la tele-odontoiatria abbia dimostrato essere una preziosa aggiunta ai servizi odontoiatrici istituzionali nell’ambito di programmi pilota destinati ad aree remote, scarsamente servite, molti professionisti del settore hanno ancora incertezze per quanto riguarda le possibilità di sviluppo di un efficiente sistema di tele-odontoiatria nella pratica quotidiana, come rileva uno studio australiano.
I programmi di tele-odontoiatria promettono di fornire ai pazienti meno abbienti e a basso reddito delle cure a prezzi accessibili riducendo così gli oneri finanziari grazie all’intervento preventivo. L’idea di fondo è che gli igienisti e assistenti appositamente formati, consultandosi via Internet con i loro dentisti tutor, possano eseguire trattamenti di base altrimenti non ufficialmente alla portata della loro esperienza.
Per cogliere la percezione di utilità della tele-odontoiatria nel miglioramento della pratica odontoiatrica e dei risultati sui pazienti, i ricercatori della University of Western Australia hanno sottoposto 135 dentisti australiani ad un questionario online.
Nel sondaggio, sono stati intervistati sul come vedono la tele-odontoiatria basandola su quattro categorie: 1) l'utilità per i pazienti, 2) dello studio dentistico, 3) la capacità nel migliorare lo studio 4) le problematiche legate all’uso.
Oltre l’80 per cento dei partecipanti conviene sulla crescita dello studio dentistico dovuta alla tele-odontoiatria tramite una miglior comunicazione, all’orientamento e al recupero di nuovi pazienti. La maggioranza ritiene inoltre che tale metodo potrebbe esser utile per migliorare la gestione stessa del paziente, contribuendo ad accrescerne la soddisfazione. Una parte importante degli intervistati tuttavia esprime riserve nei confronti della telemedicina inserita nella pratica quotidiana dello studio: indicano l’incertezza legata all’affidabilità tecnica, le questioni della privacy, le spese stesse dello studio, le questioni mediche, come il tempo di intervento chirurgico e l’accuratezza diagnostica.
Anche se in generale i dentisti sono ottimisti e favorevoli al sistema e alla sua integrazione nella vita dello studio così come oggi viene concepito, occorre saperne di più ‒ dicono gli autori della ricerca ‒ sul “come” la tele-odontoiatria potrebbe contribuire alla soluzione di alcuni specifici problemi dello studio e per spingere i dentisti all’adozione nella quotidiana pratica clinica.
Intitolata “Perceptions of Australian dental practitioners about using telemedicine in dental practice” la ricerca è stata pubblicato online il 15 gennaio sul British Dental Journal.
Nel corso degli ultimi anni, vari progetti hanno sperimentato le potenzialità della telemedicina in Australia. Nel 2015, uno studio condotto da ricercatori ed esperti di tecnologia presso il Melbourne’s Institute for a Broadband-Enabled Society (ora Melbourne Networked Society Institute) ha calcolato che più della metà dei partecipanti, che avevano effettuato un esame della vista su Internet, hanno evitato la fatica di un viaggio per trovarsi faccia a faccia con lo specialista.
Attualmente, il Victoria ha altri due progetti di tele-odontoiatria in corso, tra cui uno per i pazienti pediatrici che vivono in zone rurali e remote e l’altro per verificare se gli esami di tele-odontoiatria gestiti da infermieri possano rivelarsi accettabile per pazienti ospiti in strutture per anziani.
Negli Stati Uniti, l’American Dental Association’s House of Delegates ha rilasciato una dichiarazione globale sulla tele-odontoiatria nel novembre 2015. Essa afferma che organismi votati ad affermare la salute dentale e altre terze parti contribuenti dovrebbero coprire i servizi forniti attraverso la tele-odontoiatria così come avviene nei tradizionali incontri di persona.
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