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Guida alla riduzione ossea: concetti di pianificazione virtuale in 3D per protesi mandibolare full-arch su impianti

Indipendentemente dal processo di acquisizione delle immagini, ci sono quattro viste standard che devono essere pienamente considerate in fase di diagnosi. Queste includono la sezione trasversale (A), assiale (B), la panoramica (C), e il volume ricostruito in 3D (D) (Image: Dr Scott D. Ganz).
Scott D. Ganz

Scott D. Ganz

mer. 1 aprile 2015

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La raccolta di informazioni riguardanti il paziente per determinare il tipo di trattamento implantare rientra nella categoria di progettazione protesica pre-chirurgica. Il primo passo nella valutazione del paziente richiede radiografie periapicali convenzionali, radiografie panoramiche, esame orale e studio dei modelli montati su articolatore. Questi strumenti convenzionali permettono al medico di valutare aspetti anatomici importanti del paziente, inclusi la dimensione verticale, il supporto labiale, la fonetica, la linea del sorriso, l’overjet, l’overbite e i contorni della cresta, per avere una conoscenza di base delle strutture ossee sottostanti.

La raccolta dei dati preliminari offerta dalla diagnostica convenzionale fornisce le basi per la preparazione di una linea di trattamento per il paziente. Tuttavia, la revisione dei risultati è basata su una valutazione 2D dell’anatomia ossea del paziente e non può essere accurata nel valutare la collocazione spaziale di altre strutture vitali, come il canale incisale, il nervo alveolare inferiore o il seno mascellare. Per comprendere appieno come si presenta ogni singolo paziente, è essenziale che i medici adottino una serie innovativa di strumenti virtuali in 3D.
Mediante l’uso di modalità avanzate di imaging, si sono stabiliti nuovi paradigmi che, secondo l’opinione dell’autore, continueranno a ridefinire il processo di diagnosi e di pianificazione del trattamento circa le procedure implantari per gli anni a venire. Senza l’applicazione della tomografia computerizzata (CT) o della tomografia computerizzata cone beam a minor dosaggio (CBCT), non si può ottenere un’esatta comprensione della realtà anatomica tridimensionale, con aumento potenziale delle complicanze chirurgiche e restaurative. L’utilizzo di modalità di imaging in 3D come parte della pianificazione protesica pre-chirurgica può seguire diverse strade, come dimostrato nel diagramma di flusso. La prima prevede l’acquisizione di una scansione direttamente in 3D, senza alcuna pianificazione preventiva o apparecchiature accessorie. Il processo di scansione può essere realizzato in un centro di radiologia locale o tramite una macchina CBCT in studio, ora ampiamente disponibile. La scansione in sé può essere completata in pochi minuti. Una volta che i dati sono stati elaborati, possono essere visualizzati mediante il software della macchina CBCTutilizzata e valutati per potenziali siti riceventi implantari, seguìti dall’intervento chirurgico. Un secondo percorso richiede la realizzazione di un dispositivo scanner radiopaco che incorpora informazioni restaurative vitali e che sarà indossato dal paziente durante l’acquisizione della scansione. In questo modo si può valutare la posizione dei denti rispetto all’osso sottostante e ad altre importanti strutture anatomiche, come il seno mascellare o il nervo alveolare inferiore. Si possono visualizzare di nuovo i dati di scansione tramite il software originale della macchina CBCT e si può decidere un piano basato direttamente sulle esigenze restaurative del paziente.

 

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