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Emocomponenti non trasfusionali? Un ausilio terapeutico di grande interesse

M. Mozzati

M. Mozzati

mer. 7 ottobre 2015

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L’utilizzo degli emocomponenti non trasfusionali come ausilio terapeutico nella pratica clinica, in particolar modo in ambito chirurgico, è ormai un argomento di estrema attualità e interesse per diverse discipline mediche, quali: la medicina cardiovascolare, la chirurgia generale, la chirurgia orale e maxillofacciale, l’ortopedia, la traumatologia dello sport, la dermatologia, la chirurgia plastica e ricostruttiva, la reumatologia, la neurochirurgia, l’oftalmologia, l’otorinolaringoiatria.

Consentono, infatti, di avere a disposizione quantità più elevate di fattori di crescita e di altre molecole che svolgono un ruolo fisiologico nella guarigione e nella rigenerazione tessutale, migliorando i processi di guarigione e il decorso postoperatorio dei pazienti. Sicuramente, le situazioni che più possono trarre giovamento dall’utilizzo degli emocomponenti sono quelle caratterizzate da un deficit della capacità rigenerativa, da deficit dalla diversa eziologia, genetica, congenita o acquisita o da condizioni di criticità che compromettono significativamente la qualità di vita.

In letteratura sono evidenti i benefici che gli emocomponenti determinano nel trattamento dei pazienti oncologici in terapia con bifosfonati, dei diabetici e di quelli con disordini emocoagulativi, soprattutto in virtù delle loro proprietà antibatteriche e di angiogenesi. La letteratura presenta numerose metodiche per il loro ottenimento e il mercato numerosi sistemi da acquistare con nomi diversi: tutti i sistemi in commercio oggigiorno, che abbiano alle spalle una ricerca scientifica e un protocollo certificato e ripetibile, sono assolutamente funzionali ed efficaci.

Ciò nonostante la scelta va indirizzata esplicitamente a seconda dell’utilizzo da farsi. È importante distinguere tra tecniche che prevedono l’utilizzo dell’emocomponente in aggiunta all’intervento chirurgico e quelle che, viceversa, sono la terapia stessa della patologia da risolvere.

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