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Diabete e malattie della bocca. Nuove ipotesi e indicatori clinici

Laura Antonia Marino

Laura Antonia Marino

gio. 8 febbraio 2018

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Molte malattie della bocca, tipo gengiviti, parodontiti, cheiliti angolari, candidosi, aftosi, lichen e altre lesioni, sono spesso associate e correlate alla presenza di alterati e cronici stati di salute.

Si è potuto rilevare che le patologie sistemiche, immunitarie, metaboliche e cronico degenerative comportano nell’evidenza clinica e diagnostica l’eziopatogenesi di malattie nella cavità orale.

Se prendiamo in considerazione il diabete (tipo 1 e 2) quale esempio di patologia di rilevanza epidemiologica (quasi 3 milioni di diabetici in Italia) e gravosità sociale in quanto di natura cronica e degenerativa, come effetto secondario promuove la malattia parodontale definita “parodontopatia diabetica”.

Alcuni studi hanno posto l’attenzione sugli effetti oggettivi della malattia diabetica e in particolare sulle variazioni microcircolatorie a livello delle mucose parodontali quale ambito di interesse della ricerca diagnostica. I cambiamenti pronunciati nei capillari, i disturbi emodinamici, la degenerazione degli epiteliociti e l’atrofia che si evidenziano in altri distretti, si sviluppano nella mucosa buccale dei pazienti con diabete e le modifiche provocate dalle alterazioni patologiche

possono essere considerati come una microangiopatia diabetica primaria che causa disordini metabolici con lo sviluppo di alterazioni degenerative e atrofiche in tutti i componenti strutturali della mucosa buccale e lo sviluppo della parodontopatia diabetica, un processo degenerativo primario, reazioni strutturali della mucosa buccale nella parodontopatia diabetica.

Gli studiosi hanno voluto dimostrare che l’aumento della densità capillare suggerirebbe la presenza di fenomeni infiammatori attivi o, più probabilmente, la tendenza a una maggiore suscettibilità a processi infiammatori. Sono stati riportati dati che hanno evidenziato un danno periferico alla micro circolazione a livello del muco masticatorio nei soggetti diabetici e che le alterazioni possono essere strumentalmente quantificate attraverso il metodo di un video capillaroscopio.

Attraverso questi studi si affermerebbe così la possibilità di un ulteriore mezzo diagnostico con metodi di valutazione del sistema microcircolatorio parodontale non invasivo, che integrati ad altri protocolli diagnostici come PSR (Periodontal Screening and Recording) potrebbero diventare base diagnostica clinica predittiva con evidenza preventiva per eventuali successivi esami ematochimici necessari alla diagnosi della malattia diabetica e parodontale.

Una buona prevenzione attraverso la cura della salute orale (sedute di igiene orale professionali svolte da dottori in igiene dentale), la rilevazione degli indicatori clinici parodontali e la ulteriore analisi attraverso la capillaroscopia del plesso vascolare della bocca potrebbero costituire insieme fasi predittive e di prevenzione primaria applicata.

Sviluppo delle tecnologie, raccolta di ulteriore casistica, se orientate alla prevenzione predittiva, generano indicatori clinici utili per la diagnostica futura e riducono tutti quei potenziali fattori di rischio e correlazioni interrompendo quel sinergico potenziamento tra le malattie.

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