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Decolla il test della saliva per il SARS-CoV-2

I risultati della ricerca hanno incoraggiato le autorità sanitarie ad adottare i test diagnostici salivari per la SARS-CoV-2 anche all’aeroporto di Auckland in Nuova Zelanda e negli ospedali della Malesia (immagine: Robert Kneschke/Shutterstok)
Jeremy Booth, Dental Tribune International

Jeremy Booth, Dental Tribune International

mer. 24 febbraio 2021

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LISPIA, Germania: alcuni ricercatori in INDIA hanno scoperto che la letteraturascientifica supporta la diagnostica salivare per l’infezione da SARS-CoV-2 in alternativa alle tecniche di campionamento che utilizzano tamponi gola e nasofaringei (NSS). I test diagnostici salivari sono stati testati in numerose iniziative in tutto il mondo, come recentemente all’aereoporto di Auckland in Nuova Zelanda e gli operatori sanitare degli ospedali governativi in Malesia inizieranno presto i testi per SAR-CoV-2 utilizzando i campioni di saliva.

A gennaio i ricercatori di Jamia Millia Islamia e dell’India Institure od Medical Sciences, entrambi situati a Nuova Delhi in India, hanno intrapreso una revisione della letteratura riguardante le prove sulla diagnostica salivare per l’infezione da SARS-CoV-2 in alternatia al campionamento NPS ampiamente utilizzato. I ricercatori hanno esaminato l’intera letteratura con l’obiettivo di studiare il valore effettivo della diagnostica salivare nella rilevazione del virus e fornire quindi suggerimenti per la ricerca.

Nel discutere i risultati della revisione, pubblicata il 26 gennaio su BDJ Open, i ricercatori hanno osservato che i tamponi oro-naso-faringei possono essere pericolosi per gli operatori sanitari poiché le tecniche di campionamento sono invasive e possono indurre stranuti e quindi ulteriori espulsioni di particelle virali. Hanno anche notato che i tamponi oro-naso-faringei devono essere eseguiti da operatori sanitari qualificati, richiedono tempo e l’uso di materiali di consumo molto richiesti.

“Inoltre, via via che la pandemia si amplifica di intensità, sta aumentando la necessità dello screening di massa in luoghi densamente popolati, in particolare nei paesi poveri e in via di sviluppo” hanno scritto i ricercatori. Hanno detto che ci si aspetta un’enorme richiesta di tamponi nel prossimo futuro e sono urgentemente necessari metodi di prova alternativi e affidabili che garantiscano una facilità d’uso e siano sensibili.

I ricercatori hanno concluso di sostenere l’ipotesi che la saliva sia una valida tecnica di raccolta dei campioni per il rilevamento del virus. “Prove sufficienti sono state raccolte nella presente revisione della letteratura relativa agli esemplari salivari nella SARS-CoV-2 per quanto riguarda la replicazione virale, la longevità, la sensibilità, la specificità con altri virus correlati e la praticità nella raccolta dei campioni” hanno scritto i ricercatori.

Il test della saliva inizia in Nuova Zelanda

Dall’inizio della pandemia, ricerche come quella descritta qui hanno incoraggiato le organizzazioni e le autorità sanitarie a testare e implementare i test basati sulla saliva. L’anno scorso Dental Tribune International ha riportato una serie di iniziative di questo tipo, tra cui i test diagnostici salivari che sono stati intrapresi in collaborazione con la Yale School of Public Health e la National Basketball Association negli Stati Uniti.

Il più grande aeroporto della Nuova Zelanda ha iniziato a testare il personale aeroportuale utilizzando i test diagnostici della saliva in aggiunta ai tamponi oro-naso-faringei. La Nuova Zelanda ha chiuso le sue frontiere nel marzo 2020 e gli aeroporti del Paese e le strutture di quarantena gestite dal governo per gli arrivi internazionali sono diventati da allora una zona cuscinetto tra la vita della popolazione dell’isola e il resto del mondo.

Il test SCHIELD rapido a base di saliva non deve essere utilizzato unicamente da operatori sanitari e le autorità sanitarie sperano che possa aiutarli a identificare i casi asintomatici di Covid-19. Il test di basa su una reazione a catena inversa trascriptasi-polimerari (RT-PCR) e il suo utilizzo è stato approvato in Nuova Zelanda.

La Malesia pronta a lanciare il test salivare negli ospedali

Gli ospedali gestiti dal governo della Malesia inizieranno presto a utilizzare i test diagnostici salivari nella loro battaglia contro il Covid-19. In accordo con la testata  Malay Mail, il ministro della salute, Datuk Seri Adham Babab afferma che la sensibilità di questo metodo di campionamento è del 96,67% e che può essere utilizzato pertanto per i test RT-PCR.

Parlando con i giornalisti, Adham ha dichiarato: “il ministero della salute ha ricevuto in linea di principio l’approvazione dell’Institute for Medical Research per utilizzare il metodo di diagnostica salivare dapprima negli ospedali governativi”. Ha aggiunto poi che si aspetta che i test salivari riducano la necessità di dispositivi di protezione individuale perché le persone potranno da soli raccogliere il proprio campione di saliva.

“Ai pazienti verrà chiesto di prelevare la propria saliva e metterla in una tazza che verrà poi inviata al laboratorio per il test” ha detto Adham. Ha anche detto ai giornalisti che altri Paesi che avevano utilizzato i test salivare per la diagnosi di SARS-CoV-2 l’avevano riconosciuto quale metodo di campionamento più economico e consistente.

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