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Il test della saliva in ambito odontoiatrico potrebbe essere d'aiuto nella diagnosi di malattie mortali

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Il Professore associato di biologia integrativa e fisiologia Xinshu Xiao (a sinistra) e il dottor David Wong hanno condotto lo studio insieme.
Dental Tribune International

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gio. 13 novembre 2014

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LOS ANGELES (USA) - Il fluido salivare è diventato un strumento sempre più usato negli ultimi anni per la rilevazione di malattie orali e sistemiche, nonché per il controllo della salute. Uno studio condotto presso l’UCLA (University of California Los Angeles), ha dimostrato che un semplice test realizzato in studio potrebbe essere in grado di diagnosticare malattie gravi come il diabete e il cancro in fase iniziale.

Per oltre un decennio la Scuola di Odontoiatria della UCLA ha compiuto ricerche sui biomarcatori nella saliva. I ricercatori hanno analizzato 165 milioni di sequenze genetiche, scoprendo che la saliva contiene vari RNA (Acido Ribonucleico), cioè biomarcatori di malattie e possono quindi essere utilizzati per individuarle e monitorarli. Secondo i ricercatori, lo studio è l'analisi più completa mai condotta su molecole RNA salivari. Si è riscontrato che la saliva contiene molte delle molecole rilevatrici della malattia rilevabili nel sangue. Nel complesso sono stati in grado di identificare nella saliva umana più di 400 RNA circolari , tra cui 327 forme prima sconosciute. Confrontando i microlivelli di RNA nella saliva con quelli del sangue e di altri fluidi corporei, hanno anche scoperto che i livelli erano molto simili, il che indica che un campione salivare potrebbe servire come misura del micro RNA nel corpo.

David Wong, uno dei primi autori della ricerca e decano della ricerca nella Scuola, ha suggerito che i dentisti potrebbero essere in grado di prelevare in futuro campioni di saliva da analizzare per varie malattie, tra cui il diabete di tipo 2 e cancro dello stomaco. I risultati- ha detto - potrebbero anche portare a una nuova categoria di dispositivi per l’autodiagnosi, Lo studio verrà pubblicato nel gennaio 2015 in un numero speciale della Rivista Clinical Chemistry intitolato "Molecular Diagnostics: a revolution in progress".

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