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Confermato il ruolo della terapia cognitivo-comportamentale (CBT) nella riduzione della fobia da dentista

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Con la CTB l’intervento del terapeuta mira a modificare nei pazienti sensazioni e comportamenti, intervenendo sul loro modo di pensare e bloccandone la negatività. (Photograph: Pressmaster/Shutterstock)
Dental Tribune International

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mer. 9 dicembre 2015

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LONDRA ‒ I più recenti dati ministeriali dicono che in Inghilterra una persona su dieci soffre di paura del dentista. Una nuova ricerca del King’s College di Londra, sul pre-trattamento con terapia cognitivo-comportamentale (CBT), ha dimostrato che il metodo è in gran parte efficace nell’aiutare i pazienti a superarla.

In uno studio condotto su pazienti affetti da grave fobia per il dentista, i ricercatori hanno riscontrato che sono stati per lo più in grado di sottoporsi alle sedute senza sedazione dopo essersi sottoposti a terapia presso il Dental Institute Health Psychology Service at Guy’s e il St Thomas’ NHS Foundation Trust. Solo il sei per cento dei pazienti analizzati ha avuto bisogno di sedazione.

«La ricerca dimostra che dopo cinque sessioni di CBT in media, la maggior parte dei pazienti possono sottoporsi alle sedute senza essere sedati» dice Tim Newton professore di psicologia applicata all’Odontoiatria e primo autore della ricerca.

Terapia a breve termine, la CBT ha dimostrato infatti la sua efficacia nel trattamento della depressione e in una serie di disturbi legati all’ansia, come quello ossessivo-compulsivo e la bulimia. In sei/dieci sessioni in genere, un terapeuta aiuta i pazienti a modificare sentimenti, attitudini e comportamenti, agendo sul loro modo di pensare, riducendone la negatività. Secondo i ricercatori, gli elementi più ansiogeni in uno studio odontoiatrico vengono identificati nell’azione del trapano e nelle iniezioni.

La CBT dovrebbe essere considerata un servizio complementare alla sedazione più che alternativa – raccomanda Newton ‒ dal momento che fornisce un percorso terapeutico a vantaggio dei pazienti, che dovrebbero essere esaminati da esperti CBT, essendo talvolta affetti da altri fattori psicologici. «La CBT fornisce un modo per ridurre la sedazione in persone affette dalla paura del dentista ‒ dice ‒ ma ci sarà ancora chi avrà bisogno di sedazione perché bisognoso di cure urgenti o perché sottoposto a trattamenti particolarmente invasivi».

Oltre un terzo dei pazienti analizzati nella ricerca ha mostrato uno stato d’ansia generale mentre uno su dieci ha avuto momenti di depressione o addirittura pensieri suicidi.

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