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Alla ricerca di un modo per evitare l’uso dell’ago in anestesia dentale

Per chi ha paura dell'ago in odontoiatria l’iniezione di anestetico locale è una delle procedure più ansiogene. (Foto: fortunato Business/Shutterstock)

ven. 22 gennaio 2016

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SAN PAOLO, Brasile. Nuove scoperte all'Università di San Paolo potrebbero recar sollievo a milioni di persone terrorizzate dagli aghi. Utilizzando una piccola scossa elettrica, i ricercatori sono stati in grado di somministrare l’anestesia in bocca senza ago. Inoltre, questo metodo somministra il farmaco più rapidamente ed efficace rispetto ad una iniezione.

«Negli ultimi anni, il nostro gruppo di ricerca ha lavorato allo sviluppo di sistemi innovativi di somministrazione di medicinali per il trattamento di diverse malattie di pelle e degli occhi» dice Renata Fonseca Vianna Lopez, uno degli autori della ricerca, professore associato di Scienze Farmaceutiche presso l'Università di São Paulo. «Pelle ed occhi costituiscono due sfide per la somministrazione di farmaci, e così ci siamo concentrati sul come migliorane la somministrazione a tali organi attraverso nanotecnologia, ionoforesi e sonoforesi, strumenti di penetrazione di sostanze attive attraverso ultrasuoni».

Nella ricerca sono stati aggiunti due farmaci anestetici, il cloridrato prilocaina e la lidocaina cloridrato, a comuni anestetici di idrogel modificati con un polimero per aiutare i gel a legarsi alla bocca. Successivamente è stata generata una piccola scossa elettrica per determinare se l'anestetico sia stato maggiormente efficace secondo un processo chiamato ionoforesi.

Nella sperimentazione applicata alla bocca di un maiale, hanno scoperto che l'anestetico aveva una azione veloce e duratura. La corrente elettrica permette infatti alla prilocaina cloridrato di diffondersi nel corpo in modo più efficace, aumentando l’assorbimento dell'anestetico attraverso la bocca.

Sulla base di tali risultati, i ricercatori intendono ora sviluppare un dispositivo di ionoforesi da utilizzare specificatamente nella bocca. Sebbene altri studi debbano essere effettuati prima dell’applicazione clinica, la tecnologia ‒ affermano i ricercatori ‒ può essere applicata non solo in odontoiatria, ma in altri ambiti medici.

«La somministrazione senz’aghi potrebbe ridurre i costi, migliorare l’adesione del paziente, facilitare l'applicazione, diminuire i rischi di intossicazione e contaminazione» dice Lopez. «Si può agevolare l'accesso alle cure dentali rendendole più sicure ed efficaci a migliaia e migliaia di persone nel mondo».

Oltre a costituire un ostacolo alle cure, il terrore dell’ago nei bambini e negli adulti è una indubbia barriera alla prevenzione. Una ricerca canadese del 2012 che ha interessato 1907 tra genitori e bambini, ha riscontrato che il 24 per cento dei genitori e 63 per cento dei bambini ha manifestato paura per l’ago. In generale, si stima che circa il 10% della popolazione ne soffra in misura più o meno intensa.

Dal titolo “Needle-free buccal anesthesia using iontophoresis and amino amide salts combined in a mucoadhesive formulation” la ricerca è stata pubblicata nel numero di Dicembre della Rivista Colloids and Surfaces B: Biointerfaces.

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