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Alla festa SUSO nasce a Modena la prima Storia dell’Ortognatodonzia italiana

Giampietro Farronato e Damaso Caprioglio
P. Biancucci

P. Biancucci

ven. 15 aprile 2016

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«Insieme abbiamo prodotto un libro che resterà nelle biblioteche e negli archivi a futura memoria di quanto anche in Italia è stato realizzato in questo secolo per l’Ortodonzia». Con queste parole Damaso Caprioglio, primo Autore con Pietro Di Michele de “La Cittadella – Storia dell’Ortognatodonzia italiana” ha ringraziato quanti avevano contribuito con lui a ricomporre i tasselli della cultura ortodontica italiana in un testo dal titolo semplice e significativo, presentato all’Hotel Una di Modena la mattina del 9 aprile, agli esponenti del Gotha ortodontico venuti da ogni dove, per sottolineare, in tal modo, più che degnamente, la ricorrenza.

È la prima volta, infatti, che viene fatta una raccolta sistematica a partire dal primo ‘900 di personaggi ed eventi dal mondo dell’Ortodonzia e per giunta, da parte di colui (Damaso Caprioglio) che non solo di tale storia è testimone, ma anche il protagonista, grazie ai suoi splendidi 82 anni. Al volume (42 capitoli, oltre 300 pagine, edito da Martina) è stata tributata un’accoglienza, a dir poco, calorosa: «Questo testo – ha commentato qualcuno – chiede di essere assaporato come un piatto dal sapore antico e gusto inimitabile che ogni ortodontista vorrebbe ritrovare sulla propria tavola».

Nato dall’idea di Pietro di Michele, presidente SUSO (Sindacato Unitario Specialità Ortodonzia) e della Siof, il volume, curato da Raoul D’Alessio e Massimo Boccaletti, illustra diffusamente non solo la Storia ortodontica ma anche quattro decenni di vita del Sindacato, diventando quasi una sorta di fiore all’occhiello delle vicende ortodontiche italiane e dei “primi 40 anni” di vita SUSO. Ed il fatto che la celebrazione sia avvenuta in concomitanza con il IX Convegno di Legge e Medicina legale su “La Re-sponsabilità professionale nel Team Ortodontico, nuovi scenari” non ha fatto altro che accrescere i livelli di attenzione per l’opera.

Il Convegno, animato com’era da relatori d’eccellenza capaci di catturare l’uditorio, è riuscito quale degna cornice al volume, a compattare varie professioni assai lontane tra loro (ortodontisti, logopedisti, medici legali, assistenti) e persone diverse per età e provenienza geografica, alcune anche in rappresentanza di importanti società scientifiche (Sido, Siof, Soci, Sioi, Simla, Aidi, Sifel, Fli ed altre). A incentivare il ritrovamento di un caloroso “senso di appartenenza” ha giovato, inoltre, un’organizzazione impeccabile che ha favorito anche l’accoglienza dei più giovani partecipanti nella famiglia ortodontica, costituitasi in Sindacato nel 1976. Non avvezzi, per età, a legami antichi, a sguardi d’intesa, a sentimenti di nostalgia, il volume (ed il Convegno) ha ispirato ai giovani un senso di fratellanza e amicizia, rafforzato dalla condivisione dello stesso credo, dall’osmosi tra vecchie storie e nuove energie, tra espe-rienza e tecnologia, alla luce di quella parola d’ordine (“Cambio passo”) che quasi come uno slogan, ispirava l’intero Convegno.

Ogni compleanno che si rispetti tuttavia vuole la sua torta. A spegnere le fatidiche candeline per i 40 anni del SUSO e per la nascita del libro, è stato designato colui che oltre ad essere un caposcuola riconosciuto, il SUSO l’ha visto nascere e che, con il Presidentissimo Attilio Ferrini, l’ha traghettato fino ad oggi in 4 intensi decenni. Commosso come pochi l’avrebbero mai potuto vedere, Pietro Bracco ha avuto qualche difficoltà a spegnere le candeline tutte insieme, in preda com’era, alla sorpresa e ad una profonda e malcelata emozione.

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