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La fototerapia: una terapia attuale dalla storia millenaria

Roberta Grassi, Gianna Maria Nardi

Roberta Grassi, Gianna Maria Nardi

mar. 11 dicembre 2018

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Da migliaia di anni è riconosciuta l’importanza della luce nel corretto funzionamento del corpo umano. La prima sorgente usata nei trattamenti medici è stata quella del sole: l’impiego delle sue radiazioni è noto come “elioterapia”. I suoi importanti effetti terapeutici hanno spinto molti ricercatori a utilizzare le radiazioni solari, opportunamente filtrate e le fonti di luce artificiale.

Nel 1893, il fisico danese N. Ryberg Finsen sviluppò uno dei primi dispositivi capaci di produrre “luce solare” tecnicamente sintetizzata. Nell’arco di 8 anni trattò 950 pazienti affetti da tubercolosi della pelle, con “luce del sole” filtrata e sintetizzata. Nel 1903, grazie alle ricerche condotte sulla fototerapia e agli eccezionali risultati terapeutici ottenuti gli fu conferito il premio Nobel per la medicina. Da allora Finsen è ritenuto il fondatore della moderna fototerapia.

Nei primi anni ’80, un gruppo di scienziati sviluppò l’idea di creare una fonte di luce originariamente basata sulla tecnologia laser, ma che funzionasse con quasi l’intera gamma della luce visibile e con una parte di luce infrarossa. La polarizzazione della luce era considerata un importante parametro con effetti biostimolanti.

Il sistema di Fototerapia a Luce Polarizzata, Incoerente e a Bassa Energia fu progettato proprio sulla base di questa tecnologia. I benefici della luce vanno ben oltre il senso di comfort e di benessere essendo una parte essenziale del naturale sistema biologico e del corretto funzionamento dei sistemi metabolico e immunitario. La maggior parte degli enzimi, degli ormoni, delle vitamine ha bisogno di luce per funzionare in modo adeguato.

Ad esempio, è nota a tutti la relazione tra la luce solare e la vitamina D. Altro esempio significativo del bisogno di molti enzimi per essere attivati, è la guarigione dall’ittero nei neonati. I bimbi affetti sono posti sotto una lampada in grado di guarirli, che emette un fascio di luce blu.

Le funzioni della luce sul corpo umano sono molteplici. L’assenza di luce può provocare seri effetti collaterali sull’organismo e sui normali processi fisiologici. Quando l’equilibrio tra quest’ultimi si rompe, insorgono le malattie.

Parliamo ora di questo dispositivo medico. È munito di una speciale unità ottica che emette una luce simile a una parte dello spettro elettromagnetico prodotto naturalmente dal sole, ma senza radiazioni UV. Applicata sia sulla pelle che sulle mucose, la luce polarizzata stimola le strutture intracellulari fotosensibili e le biomolecole innescando reazioni cellulari a catena e inducendo le cd. “risposte secondarie” non limitate all’area trattata, ma che possono coinvolgere tutto il corpo.

Per produrre risposte biologiche, la luce deve essere assorbita. I tessuti e le cellule dell’organismo presentano caratteristiche di assorbimento esclusive, che determinano quali lunghezze d’onda verranno assorbite per produrre un determinato effetto terapeutico. Per questo motivo, il sistema di luce polarizzata policromatica incoerente a bassa energia ha combinato diverse lunghezze d’onda in un’unica unità. I suoi effetti biostimolanti risultano da una sinergia fra differenti meccanismi di azione che permettono di:

  • Armonizzare i processi metabolici;
  • Rinforzare il sistema immunitario;
  • Stimolare i processi riparativi e rigenerativi dell’intero organismo;
  • Favorire la guarigione delle ferite;
  • Promuovere il controllo del dolore o diminuirne l’intensità.

Diversi quindi i campi applicativi in campo medico e odontoiatrico. L’ultima evidenza scientifica in ordine di tempo, (J Biol Regul Agents.2017 APR-JUN;31(2Suppl.2):213-218. Photobiomodulation whit polarized light in the treatment of cutaneos and mucosal ulcerative lesions. Aragona S.E., Grassi F.R., Nardi G.M., Lotti J., Meneghetti G., Canavesi E., Equizi E., Puccio A.M., Lotti T.) ha dimostrato che in seguito alle applicazioni di questa luce polarizzata, nella maggior parte dei casi si è riscontrata la regressione o l’azzeramento delle lesioni infiammatorie.

Incoming è la pubblicazione “Journal of Biological Regulators & Homeostatic Agents. Use of photobiomodulation induced by polarized polychromatic non coherent light in the management of adult chronic periodontitis. Authors: G.M. Nardi, R. Grassi, R.F. Grassi, S.E. Aragona, B. Rapone, F. della Vella, S. Sabatini”.

Altro studio pilota multicentrico in corso sull’applicazione additiva della fototerapia per la gestione clinica delle lesioni dolorose croniche del cavo orale sta dimostrando ottimi risultati sulla rigenerazione dei tessuti lesionati e del controllo sul dolore. La luce polarizzata policromatica incoerente a bassa energia è stata valutata anche nell’applicazione dei disordini temporo-mandibolari da U. Garagiola et all. (Jornal Of Osseointegration Polarized light as valid alternative treattment of temporomandibular disorders).

La luce polarizzata migliora la microcircolazione, stimola la rigenerazione e riparazione, favorisce la guarigione delle ferite e allevia il dolore, senza effetti collaterali.

Ancora: i protocolli operativi in terapia parodontale non chirurgica implementati con applicazioni di fototerapia hanno dimostrato un significativo miglioramento degli indici clinici con una percezione di accettazione da parte del paziente di migliore risposta alle terapie.

I dati elettromiografici, kinesiografici e clinici hanno a loro volta rivelato riduzioni statisticamente significative negli spasmi dolorosi e muscolari, miglioramenti nella funzione, con aumenti della forza muscolare (rispetto alle misure di base, P <0,01) indicando che la fototerapia a luce polarizzata potrebbe essere un’alternativa valida o concomitante nel trattamento dei disturbi temporo-mandibolari.

Le innovazioni tecnologiche sicuramente permettono un miglioramento dei protocolli operativi e vanno considerate come importante implementazione di percorsi terapeutici già validati, non solo dalla pratica clinica ma dalle evidenze scientifiche prodotte.

Le opportunità che offre la fototerapia a luce polarizzata incoerente a bassa energia, stimolerà i professionisti alla ricerca e al suo uso nella pratica clinica odontostomatologica.

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