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Alla Conferenza generale della FNOMCeO di Rimini focus sull’Odontoiatria e sui dentisti

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R. Chersevani, B. Lorenzin e G. Renzo alla conferenza nazionale FNOMCeO di Rimini.
Dental Tribune Italy

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mar. 24 maggio 2016

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La terza Conferenza Nazionale della professione medica e odontoiatrica organizzata dalla FNOMCeO e svoltasi a Rimini dal 19 al 21 maggio, ha registrato una partecipazione numerosa e qualificata della professione medica e componente odontoiatrica ordinistiche.

La partecipazione dei Presidenti CAO è stata rafforzata dai referenti degli Stati Generali dell’Odontoiatria e da opinion leader richiamati dalla mission affidata alla categoria ossia: “Dentisti sentinella del diritto alla salute del cavo orale e non solo”. Quattro i documenti elaborati ed esitati alla Conferenza, col fattivo contributo di più di 140 dentisti componenti i gruppi di lavoro. Trattando diversi temi alla presenza di circa 600 medici, il Ministro Beatrice Lorenzin, presente al Convegno ha manifestato la volontà di affrontare concretamente alcuni dei problemi in precedenza sottolineati da Giuseppe Renzo, presidente della CAO nazionale, al quale Dental Tribune ha posto alcune domande per evidenziare i contenuti dell’incontro polivalente di Rimini.

«Nel corso di queste giornate – sottolinea Renzo – la categoria ha dimostrato l’alto rispetto del ruolo etico demandatole, rivendicando con forza, sulla base di oggettive evidenze e progetti concreti, il ruolo rivestito nel sociale e nella rete produttiva del Paese, del quale tutti i dentisti devono prendere coscienza – ha ammonito – così come la comunità deve prenderne atto». A Rimini, secondo Renzo, la professione odontoiatrica ha rilanciato alcune parole d’ordine per riassumere il contenuto e il significato del corretto esercizio della professione nella società che cambia.

«La prima è Solidarietà – dice Renzo – Non da oggi gli odontoiatri si pongono il problema di un’assistenza sanitaria che arrivi fino alle classi più disagiate. In odontoiatria, la crisi ha creato nuovi poveri non appartenenti alle tradizionali categorie, precipitati nell’indigenza per il perdurare delle difficoltà della società italiana». Costi incomprimibili di materiale e attrezzature non consentono al SSN di offrire un’ efficace sistema di assistenza, «pertanto – aggiunge Renzo – pur nella consapevolezza che con questo il problema non verrà risolto, cercheremo di coinvolgere i nostri iscritti ad incrementare l’intervento solidale in favore dei soggetti non in grado di accedere ai nostri studi. Proprio a Rimini abbiamo discusso insieme di quest’ambizioso progetto: un contributo, certamente, non decisivo ma utile per affrontare i problemi concreti».

La seconda parola d’ordine, ricorda Renzo, è Prevenzione. «In tanti – dice – si sono finalmente ricordati che la prima cura della persona passa di lì e che anche in termini di costi sociali, rappresenta un “esercizio” economicamente utile e intelligente». Che le attività di prevenzione siano state trascurate lo ha ammesso lo stesso Ministro pur essendo invece le sole a garantire un abbattimento dei costi a livello macroeconomico e sociale.

Basta pensare all’onere da mancata prevenzione in termini di perdite di giornate lavorative, di diminuzione della produttività di aziende e imprese. La professione da tempo si occupa del tema. Basti pensare da quanto tempo viene svolto il mese della prevenzione dentale, da quanto la CAO Nazionale incentiva le visite in età scolare per insegnare a prevenire le malattie del cavo orale. Si pensi inoltre alla FAD, agli aggiornamenti per incentivare la formazione dei professionisti, prevenire patologie cancerogene e iatrogene e alla presentazione alle Autorità di un proprio progetto di odontoiatria sociale.

La terza parola è Etica: «I nostri professionisti devono continuare a maturare – dice Renzo – attraverso l'esaltazione dell’etica dei comportamenti, unica strada a garanzia della crescita individuale e collettiva della categoria. Ecco perché, una volta completato il percorso, potremo rivendicare la correttezza dei nostri comportamenti e rimandare al mittente le consuete accuse di evasione fiscale, indice troppo spesso del persistente esercizio abusivo certamente favorito, ma non giustificato, dal fenomeno parallelo del prestanomismo. Quell’abusivismo che trova nuovi difensori, riscopre vecchie liturgie tese a sottostimare il fenomeno o, ancor peggio, a renderlo una pratica residuale, quasi in odore di benemerita attività – dice Renzo –.Parlare di lotta all’abusivismo – sottolinea – non significa dimenticarsi dei cd. prestanome, vergogna della professione. Non dobbiamo dar loro tregua. È un atto dovuto, un impegno che chiedo alla categoria di rilanciare».

L’ultima parola d’ordine è “Tutela dell’atto medico”. «La nostra è una professione intellettuale – osserva Renzo – e come tale, si basa sul rapporto diretto medico-paziente. Non potremo mai accettare la trasformazione in un’attività imprenditoriale di fornitura di beni e servizi. Difenderemo contro tutti (ivi compresa l'Antitrust) la natura della visita medica come atto fondamentale del rapporto medico paziente – ribadisce il presidente CAO – ove vengono svolti i preliminari accertamenti sanitari, raccolto il consenso informato e stabilito un piano terapeutico per sovvenire alle esigenze del paziente al livello più alto consentito dalle capacità culturali, scientifiche ed etiche del medico odontoiatra».

La normativa in vigore prevede certo anche aspetti contrattuali, come il riferimento alla polizza assicurativa o al preventivo di spesa, aspetti subordinati allo svolgimento della visita e all’attività offerte in scienza e coscienza dal professionista per risolvere le patologie riscontrate. «Alcuni recenti studi, hanno dimostrato – conclude Renzo – che le cure odontoiatriche fornite nelle nuove strutture di grandi dimensioni imprenditoriali costano quanto quelle ricevute negli studi monoprofessionali mentre la qualità e sicuramente molto più elevata nei secondi».

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