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Accessibilità ai concorsi SSN. Nuove prospettive per i laureati in odontoiatria

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gio. 22 luglio 2010

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Nell’ambito del DdL Sanità (di cui uno stralcio è qui scaricabile), il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha presentato il 16 luglio al Consiglio dei Ministri la proposta di abrogazione della norma che impedisce agli odontoiatri di accedere a cariche dirigenziali del Ssn se non in possesso di un diploma di specializzazione post-laurea.

Sollecitata dal referente del settore odontoiatrico al Ministero, Enrico Gherone, la proposta rappresenta il riconoscimento della formazione altamente specializzata della laurea in Odontoiatria. Sin dagli anni ’90 al Tar erano stati presentati con successo ricorsi per consentire l’accesso alla dirigenza del Ssn degli odontoiatri.
In seguito, il D.Lgs. 502/92 e il D.P.R. 483/97 introdussero la necessità della specializzazione oltre la laurea, come per gli altri dirigenti sanitari, rendendo di fatto inaccessibili i concorsi agli odontoiatri.
Nel 2007, la Regione Sicilia aveva risposto in modo positivo in sede giurisdizionale con la decisione 816/2007 del Cga (Consiglio di Giustizia Amministrativa) a un ricorso in appello 362/2006 presentato contro la delibera 3825/2004 dell’Azienda Usl 6 di Palermo ammettendo i laureati in odontoiatria e protesi dentaria ricorrenti, riconoscendo che l’odontoiatra è già titolare di una specializzazione in Odontoiatria conseguita col diploma di laurea.
“L’Aio – dice un comunicato stampa – accoglie con soddisfazione la notizia in risposta alle sollecitazioni da tempo presentate agli organi competenti” e ricorda un articolo, scritto dal presidente Salvatore Rampulla non più tardi del maggio scorso, che deplorava l’impossibilità di accesso ai concorsi pubblici “soprattutto oggi che il corso di laurea è passato a 6 anni”.
Nel Disegno di Legge Delega è contenuta anche un’altra norma riguardante l’Odontoiatria: il Governo avrà 12 mesi di tempo dall’approvazione della legge per fare la Riforma degli Ordini sanitari dei medici chirurghi, odontoiatri, medici veterinari e farmacisti, secondo nuove indicazioni tra cui il “prevedere le modalità in base alle quali costituire un ordine specifico per la professione odontoiatrica, nel rispetto dei diritti acquisti dagli iscritti agli Albi dei medici chirurghi e degli odontoiatri, fermo restando l’obbligo di iscrizione per l’esercizio specifico della professione”.
A tal proposito, intervenendo il 10 luglio alle celebrazioni per il centenario degli Ordini delle Professioni sanitarie, il Ministro Fazio aveva affermato che “agli odontoiatri va garantito l’Ordine autonomo”. Tale autonomia ordinistica e previdenziale (ma non necessariamente con un Ordine apposito) sarà uno dei principali temi che Andi approfondirà nei prossimi mesi per rappresentare al Governo la reale posizione della professione in materia. L’argomento verrà già dibattuto nei vari organismi associativi e al Consiglio Nazionale Andi il prossimo 9 ottobre durante Expodental.
 

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