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La disarmonia e il disallineamento degli elementi dentali, soprattutto del gruppo frontale superiore, rappresentano sempre una sfida per il clinico e il tecnico nel risolvere il caso da un punto di vista funzionale ed estetico.
Il caso inizia con la richiesta, da parte della paziente, di sostituzione di una vecchia riabilitazione del gruppo frontale con l’obiettivo di avere una migliore armonia degli elementi dentari in termini di colore, forma e posizione degli stessi (Figg. 1, 2). In questi casi è molto importante eseguire un’analisi accurata della situazione iniziale e, attraverso l’utilizzo di un digital smile design, è possibile avere una simulazione di quello che potrebbe essere il risultato finale, in accordo con le richieste della paziente.
Il diniego da parte della paziente nell’affrontare una terapia ortodontica e il caso con un approccio minimamente invasivo, ha portato il team clinico-tecnico a formulare un piano di trattamento che andasse incontro alle esigenze della paziente, sia da un punto di vista tecnico-operativo che estetico. Il caso inizia appunto con un’analisi estetica, per capire le procedure operative in un approccio minimamente invasivo. L’obiettivo era quello di armonizzare tutto il complesso dento-gengivale del gruppo frontale, per cercare di compensare al meglio l’asimmetria degli elementi dentari e il loro supporto paradontale. Dopo la fase di terapia ricostruttiva dei monconi residui (Figg. 3, 4), viene eseguito un intervento di chirurgia paradontale al fine di riequilibrare i contorni gengivali. Questo intervento e questa fase vengono anche guidati, dopo aver eseguito una ceratura in laboratorio, avendo prima montato i modelli in articolatore (Figg. 5, 6).
In laboratorio, dopo aver eseguito la ceratura, vengono consegnati i modelli in articolatore al clinico, che procederà a ridisegnare sul modello le parabole da correggere (Figg. 7, 8). A questo punto, dopo aver eseguito la chirurgia paradontale, vengono posizionati i primi provvisori confezionati in laboratorio (Fig. 9). Durante la fase di guarigione viene modificata la ceratura, eseguita con cera per prova estetica, e ricontrollata sia la forma che le parabole direttamente nel cavo orale (Figg. 10, 11). A questo punto, vengono ribasati i provvisori e si attende la completa guarigione dei tessuti (Fig. 12).
A distanza di 6 mesi, vengono rifiniti i monconi e rilevata l’impronta definitiva con tecnica del doppio filo (Fig. 13). Arriva in laboratorio l’impronta definitiva, quindi viene preparato un modello master (Figg. 14, 15). Qui viene eseguita la scansione della ceratura fatta precedentemente, viene effettuata la riduzione della modellazione e il file spedito al centro di fresaggio. Dopo qualche giorno arrivano in laboratorio gli elementi fresati in disilicato (Figg. 16, 17). Dopo averli separati e verificati sui monconi, si procede alla sinterizzazione in forno e consegnati allo studio per la prova (Fig. 18).
Durante la prova viene anche ricontrollato il colore con foto dei campioni utilizzati (Fig. 19). Dopo la verifica di precisione nel cavo orale, viene presa un’impronta di posizione e mandata in laboratorio, in cui verrà eseguita la stratificazione (Figg. 20-22). Il tutto viene poi mandato in studio per effettuare la prova biscotto (Fig. 23). Dopo aver verificato con la paziente che l’estetica corrisponde alle sue richieste, il tutto viene rimandato in laboratorio per la finitura e la lucidatura finale (Figg. 24-26). Il lavoro a questo punto viene consegnato allo studio per la cementazione dopo averlo riprovato (Figg. 27-30).
Come visto nel caso specifico, progettare e poter previsualizzare quello che desidera la paziente diventa molto importante per lavorare in modo efficace e pratico, avendo ben chiaro quello che la paziente desidera. Quindi, l’utilizzo di sistematiche digitali e di cere dedicate permettono al clinico e al tecnico di costruire il manufatto in modo semplice e preciso.
L'articolo è stato pubblicato su Dental Tribune Italian Edition, febbraio 2015.
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