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LONDRA, REGNO UNITO: Le malformazioni craniofacciali del labbro leporino o la palatoschisi colpiscono un neonato su 700 e possono portare a gravi problemi dentali. Uno studio condotto da ricercatori dell’University College di Londra e dell’Università di San Paolo in Brasile, ha rivelato come una combinazione di fattori genetici e ambientali siano alla base di queste malformazioni durante lo sviluppo del feto. I ricercatori sperano che i risultati dello studio possano condurre a strategie preventive nella cura prenatale.
Nel 2019, Dental Tribune International aveva riferito come alcuni ricercatori in Germania e negli Stati Uniti avessero identificato un meccanismo genetico che innesca lo sviluppo del labbro leporino o della palatoschisi. Si ritiene che le interazioni gene-ambiente contribuiscano all’insorgenza di queste condizioni, e le ultime ricerche mostrano che tali malformazioni derivino da una combinazione di mutazioni nel gene E-cadherin e fattori di rischio ambientali sperimentati durante la gravidanza.
Il Dott. Roberto Mayor, autore senior dello studio e professore di Neurobiologia cellulare e dello sviluppo all’University College di Londra, ha commentato in un comunicato stampa: «È noto da tempo che esista una componente genetica nella malformazione del labbro leporino, e che alcuni fattori ambientali come il fumo, lo stress, le infezioni e la malnutrizione durante la gravidanza possano aumentare il rischio di sviluppo del labbro leporino. Qui, per la prima volta, abbiamo mostrato come questi due fattori interagiscano e come sia i fattori di rischio genetici che quelli ambientali siano necessari per far nascere un bambino con il labbro leporino».
I ricercatori hanno studiato le famiglie che presentavano questa mutazione genetica osservando come non tutti coloro che la possedevano avevano sviluppano il labbro leporino o la palatoschisi. I ricercatori hanno utilizzato la mutazione per generare malformazioni simili nei topi e nelle rane osservando che ciò si verificava solo negli animali che erano stati ulteriormente esposti a fattori ambientali infiammatori. Effetti simili sono stati osservati nelle cellule staminali umane sia con la mutazione che con l’infiammazione, secondo quanto affermato in un comunicato stampa dell’University College di Londra.
«Il nostro studio è il primo a dimostrare in dettaglio come fattori genetici e ambientali si combinino per causare un difetto congenito, ma è anche un esempio degno di nota di epigenetica, poiché i fattori ambientali influenzano l’espressione di un gene», ha commentato il dott. Lucas Alvizi, primo autore dello studio e ricercatore presso il Dipartimento di Biologia cellulare e dello sviluppo presso l’University College di Londra.
Il Prof. Mayor ha sottolineato che i risultati potrebbero portare a strategie preventive di queste malformazioni. «Il test per questa mutazione potrebbe essere uno step semplice della cura prenatale, poiché se si è portatrici della mutazione, sarebbe consigliato prendere delle misure per ridurre il rischio di infiammazione che potrebbe combinarsi con il fattore genetico provocando il labbro leporino. Oltre a prendere di mira i fattori come il fumo, la prescrizione di farmaci anti-infiammatori può aiutare le donne incinte a rischio».
Lo studio, intitolato “Neural crest E-cadherin loss drives cleft lip/palate by epigenetic modulation via pro-infiammatori gene-environment interaction”, è stato pubblicato online il 24 maggio 2023 su Nature Communications, prima della pubblicazione cartacea.
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