SYDNEY, Australia: le ricerche dimostrano che l’attrattiva del viso può influenzare in modo significativo le decisioni sociali, comprese quelle legate agli appuntamenti, alla selezione del personale e perfino ai giudizi legali. Poiché i meccanismi alla base dell’attrattiva facciale non sono ancora pienamente compresi, uno recente studio ha indagato se le variazioni nella dimensione delle labbra influenzino la percezione dei volti maschili e femminili. I risultati hanno evidenziato pregiudizi specifici legati al genere nella percezione dell’attrattiva delle labbra e hanno sottolineato il potenziale impatto dei trattamenti estetici sugli standard di bellezza dominanti e sullo sviluppo di dismorfie legate alle labbra.
Con il crescente interesse per la bellezza e l’immagine corporea, anche gli aspetti più marginali dell’aspetto del viso sono oggetto di un’attenzione sempre maggiore. Le procedure estetiche si sono evolute per rispondere a un ampio ventaglio di aspettative riguardo alle caratteristiche considerate desiderabili, rendendo così il miglioramento o la modifica del proprio aspetto attraverso la chirurgia plastica e i trattamenti cosmetici sempre più accessibili ed economicamente alla portata.
Nel corso dello studio, i ricercatori hanno reclutato 32 studenti - 16 donne e 16 uomini. Ai partecipanti sono state mostrate immagini digitalmente modificate di un volto umano, con variazioni nella dimensione delle labbra basate su deviazioni da una norma standard. In totale, sono stati mostrati 168 volti, rappresentanti sette diverse dimensioni labiali, e ai partecipanti è stato chiesto di valutare l’attrattiva delle labbra in ciascuna immagine. Per verificare se la percezione dell’attrattiva potesse variare in base all’esposizione precedente, i partecipanti sono stati inizialmente esposti a volti con labbra ingrandite o ridotte, e successivamente invitati a valutare nuove immagini. Questo approccio mirava a valutare se modifiche localizzate nei tratti del viso potessero influenzare la percezione dell’attrattiva.
Nel complesso, i risultati hanno indicato che i volti femminili venivano valutati come più attraenti quando le labbra erano ingrandite, mentre i volti maschili risultavano più attraenti con labbra di dimensioni ridotte. Le preferenze specifiche per genere hanno inoltre rivelato che le donne tendevano a preferire labbra più piene nei volti femminili, mentre gli uomini preferivano labbra più sottili nei volti maschili. Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno suggerito che le procedure estetiche volte ad aumentare il volume delle labbra femminili - come filler e interventi chirurgici - potrebbero rispecchiare maggiormente le preferenze estetiche femminili rispetto a quelle maschili. In linea con questo dato, Dental Tribune International aveva già riportato uno studio che mostrava come un maggiore volume labiale non sia sempre sinonimo di maggiore attrattiva estetica.
Inoltre, i ricercatori hanno osservato che l’esposizione a una specifica dimensione delle labbra portava i partecipanti ad adottarla come nuovo standard normativo, dimostrando così un cambiamento nella percezione dell’attrattiva dovuto all’adattamento visivo. I risultati hanno anche mostrato che, anche quando le labbra venivano presentate senza il contesto facciale circostante, l’esposizione continuava a influenzare le valutazioni dell’attrattiva. Questo suggerisce che il cervello elabora la dimensione delle labbra come una caratteristica individuale, e non solo in relazione all’intero volto.
«La nostra ricerca mette in evidenza la natura soggettiva della bellezza e l’influenza significativa dei fattori sociali e culturali», ha commentato il professor David Alais, autore principale dello studio e docente presso la School of Psychology dell’Università di Sydney, in un comunicato stampa. «Con la crescente accessibilità delle procedure cosmetiche, è fondamentale comprendere in che modo questi interventi possano plasmare la nostra percezione e potenzialmente portare alla creazione di standard di bellezza irrealistici», ha aggiunto.
Il professor Alais ha osservato che, sebbene il condizionamento sociale non sia stato esaminato direttamente in questo studio, i risultati indicano una relazione complessa tra condizionamento sociale e genere. «Questo studio offre spunti preziosi su come le persone reagiscono ai tratti del viso sia in base all’esperienza visiva immediatamente precedente, sia in base all’esperienza visiva acquisita attraverso la cultura», ha dichiarato.
Gli autori hanno raccomandato che studi futuri approfondiscano l’impatto a lungo termine delle procedure cosmetiche sull’immagine corporea, nonché il possibile ruolo dell’adattamento visivo nello sviluppo della dismorfia corporea.
Lo studio, intitolato “Distortions of lip size bias perceived facial attractiveness”, è stato pubblicato online il 9 aprile 2025 su Proceedings of the Royal Society B.
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