GINEVRA, Svizzera: La pandemia da COVID-19 ha causato stanchezza, frustrazione ed esaurimento emotivo tra gli operatori sanitari. È quanto emerge da un nuovo rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Alleanza Mondiale delle Professioni Sanitarie (WHPA). Il rapporto ha misurato l’impatto del COVID-19 su fattori quali: salute, benessere, disponibilità e condizioni di lavoro dei professionisti dentali. I risultati contribuiranno a prevenire e migliorare la risposta alle future crisi sanitarie, a vantaggio sia dei pazienti che dei sistemi sanitari.
Il rapporto ha utilizzato le informazioni raccolte dalle associazioni professionali nazionali delle organizzazioni WHPA ed è stato condotto dal 2020 al 2021. Ha confrontato le esperienze di dentisti, infermieri, farmacisti, medici e fisioterapisti e ha individuato cinque temi principali. Questi temi riguardavano fattori occupazionali e psicosociali, assenze temporanee o permanenti dal servizio e l’accesso alle vaccinazioni COVID-19.
Ad esempio, è stato riferito che durante la pandemia gli operatori sanitari hanno provato grande paura a causa della mancanza di dispositivi di protezione individuale, e ciò ha alimentato il loro timore di infezioni. Si è inoltre riscontrato che gli operatori sanitari si sentivano profondamente sottovalutati. Tale sottovalutazione si è manifestata nella mancanza di un sostegno sistematico per tutta la pandemia.
Un altro tema importante riguardava la vaccinazione, e in particolare alla necessità di rivedere la formazione e le informazioni relative all’immunizzazione al fine di affrontare le reticenze e il rifiuto alla somministrazione del vaccino da parte degli operatori sanitari. Inoltre, la relazione sottolineava la mancanza di sostegno per la salute mentale e il benessere psicosociale sottolineando come gli operatori sanitari avessero subito un’enorme interruzione dell’apprendimento durante la pandemia, a causa della chiusura di molti istituti scolastici e del rinvio o dell’annullamento dei tirocini clinici.
Howard Catton, CEO dell’International Council of Nurses e coautore del rapporto, ha detto che i governi dovrebbero utilizzare il rapporto per sostenere la pianificazione della prossima emergenza sanitaria globale e per alleviare l’onere che il personale sanitario dovrebbe sostenere nelle future crisi.
«In tutto il mondo, i precedenti insufficienti investimenti nei sistemi sanitari hanno messo in crisi gli operatori sanitari e i team multidisciplinari che sono la linfa vitale, l’essenza stessa dei nostri servizi sanitari», ha detto Catton in un comunicato stampa.
«Sappiamo quello che va fatto: la sfida sta nel realizzarlo. Un primo passo fondamentale sarebbe quello di avere più operatori sanitari nelle posizioni dirigenziali più alte per contrastare l’attuale disconnessione tra i responsabili che devono prendere le decisioni e gli operatori che sono in prima linea».
«Abbiamo bisogno che i governi onorino il contributo dato dagli infermieri e dagli altri operatori sanitari durante la pandemia, elevandoli a posizioni in cui possano influenzare più direttamente le politiche sanitarie, e si assicurino che non debbano mai più affrontare una pandemia mortale senza le cure, il sostegno e la protezione che meritano», ha concluso.