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Un approccio alla carie a vari livelli avrebbe un’influenza positiva sul suo andamento

Uno studio biennale che ha coinvolto 460 pazienti è giunto alla conclusione che un approccio su base scientifica inclusivo da un lato di una valutazione del rischio di carie, dall’altro di energiche misure preventive e restauri conservativi può ridurre drasticamente l’incidenza della carie. (Fotografia: Dmitry A/Shutterstock)

ven. 23 febbraio 2018

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San Francisco ‒ Un approccio a vari livelli che includa una valutazione del rischio di carie, misure preventive energiche e restauri conservativi può drasticamente ridurne l’incidenza. Confermando i risultati di una precedente indagine in ambito universitario la ricerca dimostra che anche un protocollo è in grado di modificare la cura in pazienti ad alto rischio di carie.

«Abbiamo applicato una ricerca del 2012 UCSF (Caries Management by Risk Assessment) nel mondo reale scoprendo che funziona» dice l’autore principale dell’indagine, Peter Rechmann, Professore di Preventive and Restorative Dental Sciences all’Università della California Scuola di Odontoiatria di San Francisco (UCSF).

«I pazienti a elevato rischio di carie che hanno usato determinati medicinali hanno visto ridurre notevolmente nel tempo il rischio. Quelli inseriti nel gruppo di controllo hanno ridotto ancor di più il rischio usando semplicemente medicinali da banco in grado di proteggere i denti dai batteri».

Il Caries Management by Risk Assessment (CAMBRA) è un metodo originariamente sviluppato nel 2003 da un team guidato dall’allora Rettore della UCSF School of Dentistry John Featherstone. Prevede un approccio a vari livelli durante il quale i dentisti raccolgono il vissuto medico/dentale dei pazienti, conducono esami clinici per valutare la carie e adottano schemi di comportamento e trattamenti farmacologici per ottimizzare la protezione.

Per la loro ricerca biennale, Rechmann e colleghi hanno reclutato 30 dentisti, 18 da studi privati e tre da cliniche. L’indagine ha coinvolto 460 pazienti di età compresa tra i 12 e i 65 anni, divisi in due gruppi: il gruppo CAMBRA e quello di controllo, con rispettivamente 239 e 221 componenti.

Nel CAMBRA, i pazienti ad alto rischio hanno ricevuto un dentifricio prescritto dal dentista, un collutorio antibatterico a base di clorexidina, mentine allo xilitolo e uno smalto al fluoro. Il gruppo di controllo ha invece adottato un normale dentifricio al fluoro, caramelle al sorbitolo e uno smalto non a base di fluoro.

Nel follow up a 6, 12, 18 e 24 mesi, sono state registrate nuove aggressioni della carie o modifiche del livello di rischio. Secondo i risultati, una percentuale significativamente più grande di partecipanti ad alto rischio sono stati classificati a rischio minore, dopo aver ricevuto le terapie preventive CAMBRA. La carie era comunque ridotta in entrambi i gruppi.

Tra 242 pazienti, inizialmente identificati come ad alto rischio per carie, a 24 mesi nel gruppo CAMBRA solo un quarto è rimasto ad alto rischio, ed appena sopra la metà (54 per cento) nel gruppo di controllo. Dei 192 partecipanti a basso rischio, la maggior parte dei partecipanti è rimasta tale.

Intitolato “Changes in caries risk in a practice-based randomized controlled trial”, lo studio è stato pubblicato nell’edizione di Febbraio dell’ Advances in Dental Research journal.

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