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Sui diritti d’autore, Andi contro SCF dinanzi alla Corte di Giustizia europea

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mer. 20 aprile 2011

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Presso la Corte di Giustizia delle Comunità Europee, a Lussemburgo, è stata discussa il 7 aprile la causa che vede contrapposti un socio Andi e il Consorzio Fonografici (SCF) in merito alla radiodiffusione di musica nello Studio dentistico.

Il ricorso all’Organismo europeo è stato presentato dall’SCF dopo la sentenza della Corte di Appello di Torino che ha accolto la tesi dei patrocinanti del socio Andi di Torino cui erano stati chiesti i diritti d’autore. Secondo tale sentenza, nello Studio dentistico la riproduzione musicale non è effettuata a scopo di lucro. Di qui il mancato obbligo del titolare di versamento alla SCF del “diritto connesso al diritto d’autore”, ovvero le somme riconosciute ai produttori di compact disc e supporti musicali.
A rappresentare il socio Andi, ma in pratica tutti i dentisti italiani, di fronte ai cinque giudici e un Avvocato generale della Corte di Giustizia, Sezione III, gli avvocati Antonio Tigani Sava, Valentina Vaccaro e Luca Bontempi, per i quali anche per il diritto comunitario l’ascolto di musica in un luogo privato, come deve ritenersi lo Studio, non è soggetto al pagamento di contributi.
“L’udienza – dicono i consulenti legali dell’Andi in un comunicato emesso dall’Associazione – ha visto l’intervento in causa della Commissione Europea, dei Governi italiano, irlandese e greco che, con differenti motivazioni, hanno sostenuto la tesi Andi”.
In particolare, secondo la posizione espressa dalla Commissione Europea, non si determina comunicazione al pubblico anche se la musica viene trasmessa in luoghi aperti ad esso, come potrebbe essere un pub, mentre secondo i tre Governi non si ha comunicazione al pubblico se chi ascolta la musica non ha uno scopo diretto ed immediato. “Presupposto che manca in uno Studio dentistico dove il paziente si reca per uno scopo altro e diverso. Appunto quello di curarsi”, precisano i legali.
SCF e Governo francese – precisa il comunicato – hanno invece sostenuto che anche nello Studio professionale si ha comunicazione al pubblico del fonogramma e che, quindi, deve essere corrisposto il relativo contributo. L’Avvocato Generale depositerà le proprie conclusioni il 22 giugno 2011.
 

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