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BAURÚ, Brasile: La disinformazione sanitaria online è stata un argomento di grande preoccupazione negli ultimi anni, con i social media che offrono un facile accesso a un vasto pubblico senza un’adeguata regolamentazione. I ricercatori brasiliani hanno condotto un’analisi sulla disinformazione nel campo della salute orale online per determinare quali gruppi di persone condividono tali informazioni e le motivazioni per cui lo fanno.
È emerso che la disinformazione veniva diffusa principalmente da professionisti dentali spinti da motivazioni finanziare che portavano alla divulgazione di informazioni inesatte atte a promuovevano trattamenti alternativi per la salute orale.
Per identificare la disinformazione sugli argomenti del settore odontoiatrico, i ricercatori, presso la scuola odontoiatrica dell’Università di San Paolo a Baurú, hanno utilizzato la ricerca avanzata di Google, e i siti web risultanti sono stati esaminati da due informatori indipendenti che hanno stilato un elenco di messaggi falsi o fuorvianti. La disinformazione riscontrata in ambito di salute orale è stata suddivisa in quattro tipi: quella creata o diffusa a scopo informativo, politico, finanziario, sociale e/o psicologico da parte di professionisti che non fanno parte del settore odontoiatrico, e a scopo finanziario, sociali e/o psicologico da parte di professionisti odontoiatrici. La diffusione di questa disinformazione è stata valutata su Instagram, Facebook e Snopes, utilizzando CrowdTangle per tracciare la disinformazione postata su Instagram e Facebook.
La maggior parte (41,9%) dei contenuti di disinformazione sono stati prodotti o diffusi da professionisti dentali a scopo finanziario, sociale e/o psicologico, seguiti dalla disinformazione creata o diffusa da professionisti non dentali con gli stessi scopi (24,8%), dalla disinformazione a scopo informativo (24,2%) e dalla disinformazione a scopo politico (9,1%). Sono stati individuati cinque argomenti prevalenti, in ordine decrescente: malattia parodontale, terapia del canale radicolare, mal di denti, fluoro e carie dentali. Facebook è risultata la piattaforma principalmente utilizzata per la trasmissione degli articoli identificati di disinformazione, seguita da Instagram.
Snopes ha smentito solo il 5,9% della disinformazione che era stata identificata dal team di ricerca, perciò, i ricercatori hanno suggerito che ciò potrebbe indicare una mancanza di giudizio critico e consapevolezza da parte di coloro che cercano informazioni sulla salute orale e quindi questo argomento di disinformazione non è arrivato all’attenzione di Snopes.
Il team ha anche identificato come la propaganda contro la fluorizzazione fosse un argomento focus legato a interessi politici, scoprendo che le informazioni sulle politiche di salute pubblica venissero sistematicamente disprezzate sulle piattaforme dei social media a causa dei prevalenti interessi politici degli utenti. La disinformazione prodotta o diffusa a scopo finanziario era statisticamente più comune della disinformazione a scopo politico.
La disinformazione creata o diffusa dai professionisti dentali è stata più comunemente condivisa sui social media. Su Instagram, la disinformazione a scopo finanziario, sociale e/o psicologico prodotta o diffusa da professionisti del settore odontoiatrico e la disinformazione a scopo politico si sono verificate molto più rispetto alla disinformazione a scopo informativo. I ricercatori hanno rilevato la difficoltà di stabilire se i post degli odontoiatri fossero fraudolenti, pertanto hanno sostenuto la necessità di sviluppare degli algoritmi di intelligenza artificiale atti a migliorare l’individuazione di contenuti di disinformazione sanitaria, oltre a migliorare gli interventi di educazione alla salute orale, suggerendo ai professionisti e alle aziende del settore di essere consapevoli della loro responsabilità nel fornire informazioni corrette su questo argomento.
Lo studio intitolato “Exploring online oral health misinformation: A content analysis”, è stato pubblicato online il 29 maggio 2023 su Brasilian Oral Research.
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