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Roma: al primo Consiglio Nazionale confermato il “cambio passo” della nuova Dirigenza ANDI

gio. 20 dicembre 2018

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«La lunga standing ovation finale con la quale è stata accolta la mia relazione – dice Carlo Ghirlanda, presidente nazionale ANDI, in un comunicato che riassume i punti salienti affrontati nel Consiglio Nazionale di sabato 15, a Roma – è stata la spontanea testimonianza della soddisfazione alla progettualità presentata e del sostegno al cambio di passo impresso alle attività ANDI a favore della professione».

Dalla lettura del resoconto dei lavori emergono subito alcune considerazioni extra: la prima che questo CN poteva essere visto come un primo giudizio assembleare delle azioni finora intraprese dalla nuova Dirigenza nel semestre successivo alla sua elezione. Ma anche come un impegno programmatico in vista del nuovo anno. Una sorta di bilancio preventivo, insomma, di quanto ancora s’ha da fare a completamento o in aggiunta a quanto è stato fatto. Quindi, in sintesi, un primo esame del “cambio passo”, sul quale Ghirlanda aveva battuto spesso nella sua campagna elettorale, facendone uno dei trainanti leitmotiv.

Alla luce di tali considerazioni e soprattutto delle soluzioni intraprese nel primo semestre operativo, la standing ovation finale di cui giustamente si compiace Ghirlanda, non può esser solamente vista come un episodio di enfatica esultanza collettiva, ma di autentica soddisfazione condivisa. Anche perché a motivarla, al di là delle soluzioni finora adottate, vi sono, i numeri. Quelli che «come sempre – annota il presidente – garantiscono l’estrema sintesi decretando, nella loro oggettiva e asettica ineluttabilità, la dimensione di un successo».

Osservandoli con la lente delle effettive presenze al CN, come ha fatto l’efficiente Segretario Nazionale Sabrina Santaniello in apertura di Consiglio, non si può non rimanere colpiti: 21 Dipartimenti regionali, tutti presenti e 79 Delegazioni provinciali (su 100) ossia l’85%: una partecipazione definita “massiva ed importante” che una cosa soprattutto sta a rappresentare: «l’innalzamento della soglia di attenzione da parte dei rappresentanti del territorio. Dunque della base degli Associati verso il nuovo Esecutivo».

In altre parole: in un momento di generale sconcerto della categoria, afflitta da problemi di crisi economica, conflittualità esasperata, scadimento pubblicitario, rarefazione di pazienti, appesantimenti burocratici, ect…quella massività indica per lo meno una volontà di uscire insieme dal momento buio, protetti dalla cerchia di difesa del maggior sindacato italiano.

Oltre i numeri eloquenti, però, lo sono anche i fatti. Al di là delle intenzioni e delle profezie elettorali, le soluzioni illustrate al CN (e Ghirlanda ci ha tenuto a sottolinearlo, ndr.) sono quelli «concreti e di grande rilievo, frutto del lavoro instancabile di questi pochi mesi, messo in opera nel solco del cambiamento proposto nel programma elettorale». Di quel cambio passo, per l’appunto, di cui si diceva innanzi.

Vediamoli. La riforma della pubblicità in sanità e della Direzione sanitaria nelle strutture odontoiatriche presente nella legge di bilancio, il rinnovo della convenzione per la polizza Rischio Civile Professionale (RCP) con Cattolica Assicurazione (polizza dalle molte sfaccettature ndr.) e quella con la Banca Igea per il credito all’odontoiatra Socio (anch’essa dalle varie sfaccettature).

In particolare evidenza, per la sua novità istituzionale/giuridico/contrattuale il protocollo d’intesa siglato fra Confprofessioni, Ente datoriale confederale cui ANDI fa riferimento con la triplice che istituisce (vedi comunicato in calce), oltre alla figura dell’ASO, il nuovo ruolo di “collaboratore di settore odontoiatrico” fino all’ampio ventaglio dei progetti culturali già adottati e in corso di avvio specie per i giovani laureati.

Ne ha parlato il Segretario nazionale Santaniello, dedicando ampio spazio alle iniziative di “ANDI con i Giovani” e sottolineando la rinnovata partecipazione di questi gruppi under 35 alla vita associativa. Altrettanto interesse per le “Politiche di Genere”, con molte iniziative in essere e in divenire sotto la regia della Coordinatrice nazionale e Vicepresidente di Fondazione ANDI, Gabriella Ciabattini Cioni e della stessa Santaniello.

A non lasciare spazio a dubbi sul cambiamento avvenuto in questi mesi sono stati anche gli interventi dei numerosi ospiti (non solo Soci) «a conferma di una comunione di intenti con i molti attori del mondo medico e odontoiatrico» conclude la nota ANDI.

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Con una nota intitolata “Dentisti, arriva il “Collaboratore Odontoiatrico”” la Confprofessioni ha dato ufficialmente notizia dell’intesa raggiunta con i sindacati del settore (come annunciato anche durante il Consiglio Nazionale ANDI) per inserire nel Ccnl degli studi un nuovo profilo professionale a supporto delle attività tipiche. Coinvolti oltre 50 mila studi dentistici. Secondo Stella (Confprofessioni) «un nuovo impulso al mercato del lavoro», per Ghirlanda «fondamentale il confronto tra le parti».

Valorizzare la figura dell’assistente di studio odontoiatrico per arrivare al pieno sviluppo professionale del personale che opera negli oltre 50 mila studi dentistici in Italia. Con questo spirito, lo scorso 12 dicembre, Confprofessioni, Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno sottoscritto un accordo che disciplina il personale odontoiatrico all’interno del Contratto collettivo nazionale di lavoro degli studi professionali, dopo l’entrata in vigore del Dpcm del 18 febbraio 2018 sul riconoscimento della figura dell’assistente di studio odontoiatrico (aso).

Nel dettaglio, oltre a una nuova disciplina dell’assistente e una sua nuova ricollocazione nei profili del Ccnl, Confprofessioni e i sindacati del settore hanno individuato una nuova figura definita “Collaboratore di settore odontoiatrico”, la quale sotto la responsabilità e le direttive del medico odontoiatra svolge funzioni di supporto alle attività tipiche e caratteristiche del medesimo. Si tratta di un profilo che si affianca e non si sovrappone a quello dell’Aso, che nel nuovo assetto di regole rappresenta una figura maggiormente qualificata.

«L’intesa sottoscritta con i sindacati del settore mira a rilanciare il mercato del lavoro nel settore odontoiatrico, evitando le rigidità applicative che discendono dalle disposizioni del decreto – sottolinea il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. Da una parte ci siamo impegnati ad avviare un confronto con le istituzioni competenti per correggere e rimuovere le criticità esistenti; dall’altra, puntiamo a promuovere l’assunzione di giovani attraverso l’apprendistato per la qualifica, un attestato professionalizzante e ad una formazione che ne attesti la qualifica, come codificato dal Ccnl degli studi professionali».

«Grande soddisfazione per l’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali con la definizione del nuovo ruolo di collaboratore di settore odontoiatrico – ha commentato Carlo Ghirlanda, presidente dell’Associazione nazionale dentisti italiani (ANDI) – figura che consentirà di mantenere fluidità nel flusso di lavoro nello studio dentistico. Con tale accordo si ribadisce il ruolo fondamentale del Tavolo di confronto fra le parti sindacali e quella datoriale, unica sede di scelte utili a garantire le soluzioni più congeniali al mondo di lavoro delle libere professioni».

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