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Professionalità in odontoiatria: Roberto Pistilli intervistato da Luigi Grivet

Il team del dott. Pistilli.
L. Grivet Brancot

L. Grivet Brancot

mar. 16 febbraio 2016

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Roberto Pistilli ha compiuto una notevole ascesa di notorietà italiana e internazionale. In qualità di aiuto anziano presta la sua opera presso il reparto ospedaliero di Chirurgia maxillo-facciale dell’Ospedale San Filippo Neri, da quest’anno trasferito presso il San Camillo-Forlanini, diretto da Alessandro Nisii. Un reparto divenuto centro di formazione post-universitaria assai frequentato, dalla spiccata propensione didattica, avendo contribuito alla formazione e all’aggiornamento di circa un migliaio di dentisti mediante corsi ambiti a livello nazionale. Consigliere dal 2012 dell’Albo Odontoiatri dell’Ordine di Roma (il più grande d’Europa con oltre 5000 iscritti), Pistilli è anche presidente della SIRIO-ARCOI, Società culturale con particolare propensione verso la chirurgia orale.

Come è avvenuto questo viraggio nella sua vita professionale?
Dopo anni di routine professionale, privata e ospedaliera, ho avuto modo di trovare grandi stimoli nel confronto quotidiano con i colleghi odontoiatri che richiedevano una mia collaborazione nel risolvere particolari problematiche chirurgiche. Questo rapporto ha rappresentato la molla per cercare di migliorare le mie tecniche, per semplificarle e renderle più alla portata dell’odontoiatra che lavora nel proprio studio professionale. L’importante è anche avere coscienza dei propri limiti senza sottovalutare i rischi di ogni procedura chirurgica.

La chirurgia di nostra pertinenza a volte contamina quella di altre specialità. Come vengono risolte queste interferenze?
È vero: la nostra chirurgia a volte diventa complessa e bisogna coniugarla con specialità quali l’otorinolaringoiatria e la chirurgia plastica, ma sempre perseguendo la deriva odontostomatologica. Ci sono patologie complesse di per sé, o derivanti da complicanze odontoiatriche, che il dentista non può e non deve risolvere da solo. È nostro compito mettere questo connubio a sua disposizione.

Presso quale università si è perfezionata la sua preparazione?
Ho riverberato nella pratica clinica e nella didattica le dimestichezze anatomiche acquisite nei molti corsi tenuti da Pierre Rabischong – presso l’Istituto di Anatomia dell’Università di Montpellier –, un gigante nell’insegnamento dell’Anatomia di scuola francese, nazione in cui la disponibilità dei corpi rende questa disciplina praticabile da studenti e medici.

Quali incarichi ricopre attualmente?
Come spesso accade, negli anni sono passato da oratore e docente a organizzatore di eventi culturali, collaborando con alcune università italiane e straniere. Con Alessandro Nisii, su iniziativa del segretario culturale ANDI Nazionale, Carlo Ghirlanda, abbiamo realizzato per l’ANDI Nazionale una collana video in 3D di “Dissezione anatomica mirata alle necessità odontoiatriche”, visualizzabili gratuitamente dai soci ANDI. Di concerto con Nicola Illuzzi, mio predecessore alla presidenza della Commissione Cultura dell’Ordine, abbiamo avviato una prestigiosa tendenza, portando ogni anno sul podio dell’Auditorium Antonianum un docente di riconosciuta fama internazionale. Negli anni si sono così succeduti Tiziano Testori, Massimo Simion, Devorah Scwatrz-Arad e Lorenzo Vanini.

La sua ultima fatica?
Il 5 marzo prossimo avremo ospite Matteo Chiapasco, presidente SIO, il quale terrà un Corso di aggiornamento dal titolo “La chirurgia orale e implantare oggi: novità e modalità per la semplificazione e l’ottimizzazione dei risultati”.

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