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Nel Closed Meeting di Pollenzo Anthec in prima linea nell’applicazione delle terapie basate sugli emocomponenti autologhi ad uso non trasfusionale

L’intervento del dott. M. Mozzati al Closed Meeting di Pollenzo Anthec
C. Mortellaro, S. Fiorentino

C. Mortellaro, S. Fiorentino

mer. 17 febbraio 2016

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Con il Closed Meeting di Pollenzo (12 e 13 febbraio) l’Anthec ha promosso un confronto a viso aperto tra ricercatori, clinici, aziende e legali sul tema rivoluzionario della Medicina Rigenerativa affermando un suo importante ruolo di “incubatore” di Aziende. La sua presidente prof. Carmen Mortellaro e l’Avv. Stefano Fiorentino, socio onorario, ne hanno diffusamente parlato con Dental Tribune.

La Medicina Rigenerativa comprende un insieme di attività interdisciplinari volte a rigenerare cellule, organi e tessuti compromessi da malattie o dall’invecchiamento cellulare. Il suo obiettivo non è sostituire il tessuto, ma rigenerarlo biologicamente, con tecniche innovative e rivoluzionarie, oltre che con approcci convenzionali, affermando il suo maggiore punto di forza, e cioè esser priva di effetti collaterali. Una tecnica terapeutica utilizzata per curare diverse patologie, basata su meccanismi naturali dell’organismo poiché sfrutta le elevate capacità rigenerative e di guarigione proprie. In primis dei fattori di crescita rilasciati dalle piastrine contenute nel sangue, che, somministrate localmente, attivano e accelerano il processo antinfiammatorio e di riparazione dei tessuti in diverse branche della medicina quali odontoiatria, ortopedia, chirurgia plastica ricostruttiva, medicina estetica, dermatologia e chirurgia cardiovascolare.

L’obbiettivo del Closed Meeting Anthec svoltosi all’Agenzia di Pollenzo (nata con questo nome a metà dell’800 per volontà dei Savoia come Centro studi per l’agricoltura ed oggi sede dell’Università di Scienze Gastronomiche) è stato illustrare i più moderni approcci di medicina rigenerativa a livello di sperimentazione preclinica e clinica, per favorire le conoscenze tra esperti i e costruire le basi di collaborazioni che permettano un’accelerazione della fase clinica traslazionale anche in collaborazione con le aziende come in un laboratorio.

Con il programma scientifico le giornate di studio di Pollenzo hanno sottolineato come in medicina rigenerativa sia importante l’approccio multidisciplinare per terapie indirizzate al grande tema delle patologie degenerative a carico di diversi organi umani (apparato cardiovascolare, sistemi muscolo scheletrico e nervoso) analizzando i possibili protocolli, dal trapianto di cellule staminali, all’uso dei biomateriali, all’impiego del laser, all’utilizzo di emocomponenti e fattori di crescita (campo specifico di Anthec) ed evidenziando come la rigenerazione dei tessuti rappresenti oggi il modello ideale di medicina traslazionale, basato sul trasferimento di informazioni dal bancone al letto del malato, quale opportunità unica di interazione tra mondo scientifico e industriale.

Dal dibattito è emerso come oggi siamo spettatori interessati dell’evoluzione, della rapida trasformazione di ciò che definivamo, pertanto, le nuove conoscenze. Nuove conoscenze e tecnologica obbligano tutti gli attori presenti nella platea della Medicina Rigenerativa, a confrontarsi a viso aperto, tralasciando le rendite di posizione, facendosi carico di aspetti tecnologici, metodologie produttive, criticità intrinseche alla stessa disciplina. Ed ancora: dello stato dell’arte, della normativa, competenze, e qualità della terapia. Scopo della giornata di studio è stata anche conoscere la realtà quotidiana al di fuori delle proprie strutture, condividere le indicazioni certe, evidenziare i futuri sviluppi della terapia rigenerativa ma, ancor di più, comprendere quale è e sarà il nostro ruolo in questo percorso: quali i confini, le competenze, le procedure.

Con il Closed Meeting di Pollenzo, Anthec ha lanciato inoltre un messaggio innovativo nel panorama delle Società scientifiche, alla presenza dei presidenti SICOI, IPA e SILO intervenuti con una sessione interamente dedicata alle Aziende del settore, non relegata a mero workshop. In apertura di meeting, la Società ha affermato il suo importante ruolo come incubatore di Aziende, dimostrando come ricerca e business possano trovare un punto di contatto interessante nel libero approfondimento di idee innovative in ambito scientifico, clinico e terapeutico.

Un’ulteriore sessione è stata dedicata all’esame, anche critico, del nuovo Decreto 2 novembre 2015 sugli emocomponenti autologhi ad uso non trasfusionale. Sotto questo profilo, Anthec si è posta d’innanzi alla numerosa platea come player importante nel coordinare, nelle diverse Regioni, le forze che intendono dare attuazione al decreto, consentendo la massima diffusione delle terapie a base di emocomponenti autologhi ad uso non trasfusionale e limitando il “sommerso” ovvero le procedure illegali che qualcuno giustificava con la cronica mancanza, in Italia, di norme uniformi sulla possibilità di praticare questo tipo di terapia.

Anthec è uscita quindi dal Closed Meeting con la consapevolezza di aver lanciato una sfida importante: creare e/o coordinare, nel settore emocomponenti, una massa critica, costituita da operatori sanitari, trasfusionisti, Società scientifiche ed aziende di settore, che dovrà essere in grado di attuare il Decreto nel modo migliore per i veri beneficiari delle norme: i pazienti.

Un ruolo, quello di Anthec, che sicuramente rappresenta un unicum nel settore e costituisce una vera e propria svolta nella storia dell’Associazione, ora più che mai in prima linea nel rendere possibile, ancorché perfettibile, l’applicazione delle terapie basate sugli emocomponenti autologhi ad uso non trasfusionale in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.

Un meeting a porte chiuse, quindi, in cui Anthec, col suo spirito inclusivo ha dato voce a tutti con l’intento di iniziare un percorso comune. Difficile ma possibile e affascinante come il luogo che ci ha accolti e ospitati riservandoci una accoglienza fantastica, offrendoci vini eccellenti ed un cibo superbo. Dandoci l’opportunità di stare insieme in amicizia e goliardia per conoscerci, parlarci e lavorare insieme, pensando al futuro.

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