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“Medici in piazza” a Roma contro la burocrazia per la difesa della professione e della salute pubblica ‒ il ricorso ANDI

Ufficio Stampa ANDI Roma

Ufficio Stampa ANDI Roma

lun. 30 novembre 2015

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Insieme ai Medici e a tutte le sigle sindacali di categoria anche i dentisti ANDI sono scesi sabato 28 novembre in piazza SS. Apostoli a Roma per la grande manifestazione nazionale organizzata dalla FNOMCeO contro la burocrazia crescente che distoglie i professionisti, Medici e Dentisti, dall’aspetto più importante della professione: la salute del paziente.

La categoria compatta, insieme ai cittadini, ha chiesto interventi a sostegno del diritto alla salute per tutti. È stata ribadita la centralità della professione medica e odontoiatrica attraverso le storie dei professionisti che lavorano quotidianamente con i loro pazienti, toccando con mano i disagi e le difficoltà di chi ha bisogno di cure. Professionisti che ogni giorno sono impegnati sul campo nelle cure e nel recupero del rapporto fiduciario medico paziente, sempre più svilito da messaggi mediatici privi di principi etici e deontologici. Una mobilitazione per ribadire, soprattutto, che la professione medica e odontoiatrica non può essere assimilata ad un’azienda, né essere guidata da spinte commerciali.

I medici liberi professionisti, in particolare i dentisti hanno ribadito la richiesta di un sistema autorizzativo semplice ed uniforme sul territorio nazionale, che non cambi da regione a regione a livello di normative sanitarie creando disparità. Hanno sottolineato, inoltre, la necessità di rivedere la nuova tipologia di aggiornamento professionale, caratterizzata da una normativa ancora poco chiara e definita che prevede, però, obblighi e sanzioni senza tener conto delle vere necessità dei professionisti, utili al miglioramento delle prestazioni sanitarie.

Infine, ma non ultima, la questione del 730 precompilato che obbliga tutti i liberi professionisti, tra cui i dentisti, a trasmettere le spese sostenute dai pazienti attraverso il “Sistema Tessera Sanitaria”, lo strumento informatico di trasmissione dei dati fiscali che l’amministrazione finanziaria utilizzerà poi per redigere il 730 precompilato, in quanto queste informazioni vengono già inviate all'Agenzia delle Entrate tramite lo spesometro.

L’adempimento alla nuova norma, infatti, comporterebbe solo nuove spese e l’introduzione di sanzioni economiche, per chi non fosse in regola, andrebbe a gravare sui numerosi studi odontoiatrici che non sono in grado di provvedere a quanto richiesto, né nei contenuti né nei tempi imposti dalla legge previsti da questo nuovo balzello burocratico.

A tale proposito ANDI ha già presentato ricorso al TAR del Lazio per annullare questo decreto ministeriale del Ministro dell’Economia e delle Finanze per i dentisti liberi professionisti o quantomeno abolire le sanzioni per l’anno in corso.

«Solo attraverso la deburocratizzazione il medico e/o odontoiatra può occuparsi in modo appropriato della cura del paziente ‒ ha dichiarato Sabrina Santaniello Presidente ANDI Roma ‒ in quanto le incombenze burocratiche non appartengono allo svolgimento della clinica quotidiana al quale ogni giorno siamo chiamati. La salute collettiva è un bene pubblico che va tutelato a partire dalla tutela del professionista. Solo così, infatti, potremo pensare per il futuro ad una sanità di qualità migliore e accessibile a tutti».

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