Search Dental Tribune

Medici e dentisti affetti da Hiv possono tornare a esercitare la professione

mer. 25 gennaio 2012

salvare

Londra. Nel Regno Unito dentisti e medici sieropositivi potrebbero presto essere autorizzati nuovamente alla pratica. Lo dicono i media britannici, “purchè stiano assumendo farmaci antiretrovirali e siano monitorati”. Il rischio di trasmissione durante qualsiasi procedura medica - dicono gli esperti - è ormai trascurabile e la probabilità d’infezione si crede essere di un caso ogni 2.400 anni.

Secondo l’Independent, il Dipartimento della Salute sta per annunciare la revoca del divieto automatico a dentisti e medici con HIV a svolgere procedure causa di potenziale contaminazione del sangue. Secondo il giornale era in programma un incontro ministeriale prima di Natale per sentire i pareri di esperti di medicina e di odontoiatria. La decisione definitiva sarà probabilmente presa nel 2012. Il divieto, in vigore da 20 anni, proibisce procedure a rischio di esposizione agli operatori sanitari infettati dall’HIV. La Health Protection Agency le descrive come “quelle in cui esiste il rischio che una lesione dell’operatore possa comportare contatto di tessuti aperti del paziente col sangue dell’operatore. Includono quelle in cui le mani guantate dell’operatore entrano in contatto con strumenti taglienti, punte ad ago o tessuti anch’essi taglienti (estremità di ossa e/o denti) all'interno di una cavità aperta, di ferite o di spazi anatomici dove mani o dita non siano sempre visibili in ogni momento". Secondo The Independent, il cambio di regolamento arriva dopo uno studio presentato al Chief Medical Officer, secondo cui il rischio di trasmissione in qualsiasi procedura medica è ormai trascurabile. “I farmaci antiretrovirali possono controllare efficacemente l’HIV, tanto che i pazienti con quest’affezione dimostrano livelli di particelle infettive nel sangue troppo bassi persino per la misurazione. Unitamente all’elevato livello di controllo delle infezioni richieste ai medici, ciò significa che gran parte dell’Europa insieme con l’Australia e l’America hanno rimosso la limitazione" scrive il giornale. Secondo fonti mediche e per quanto riguarda i professionisti affetti da HIV, ospedali e studi dentistici hanno a lungo seguito la politica del "non chiedere, non dire". Si ritiene che - a prescindere dalla natura emotiva del virus - la politica attuale non possa più essere giustificata da motivi di salute pubblica e che risulti quindi chiaramente discriminatoria. Il gruppo di lavoro di esperti AIDS del Dipartimento della Salute e l’UK Advisory Panel per gli Operatori Sanitari infettati da virus a trasmissione ematica, hanno concluso che i rischi non possono più giustificare il divieto: “Il rischio d’infezione - pare abbiano riferito al Chief Medical Officer - è un caso ogni 2.400 anni.” Questo almeno quanto riferisce The Indipendent.

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 1 di Dental Tribune 2012 Italy.

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement