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Legge stabilità, da AIO molti ok ma anche molte riserve

Ufficio Stampa Aio

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mer. 28 ottobre 2015

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L’Associazione Italiana Odontoiatri riconosce aspetti positivi nella bozza di legge di stabilità, dalla formazione ai super-ammortamenti. Il Governo Renzi accoglie importanti istanze avanzate dalla Professione in documenti ufficiali di tre anni fa nonché nel Documento del Comparto del Dentale di febbraio 2013. In primo luogo, AIO plaude all’aumento dal 50 al 100% della deducibilità delle spese per corsi di formazione dei professionisti.

Si tratta di una richiesta che l’Associazione avanza sin dal 2005, come provider ECM e come sindacato odontoiatrico, ed è ribadita dal Documento sottoscritto alla vigilia della penultima elezione alla Commissione Albo Odontoiatri. Al punto 7 ‒ ECM si indicava per l’appunto tra le priorità della nuova CAO “Valutare la possibilità di incentivi per chi segue correttamente la normativa sulla formazione continua e richiedere con forza la completa detraibilità delle spese sostenute per adempiere a tale obbligo professionale”.

Altra novità considerevole nell’attuale contesto politico è costituita dagli sgravi alla professione: il testo della prossima Finanziaria mira ad estendere ai liberi professionisti il beneficio della deduzione del 140% dal reddito del costo di “attrezzature nuove e macchinari” acquistati tra metà ottobre di quest’anno e il 31 dicembre 2016. Si mira inoltre a potenziare il Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e medie imprese che faciliterà grazie a garanzie pubbliche l’accesso al credito per una percentuale fino all’80% dei finanziamenti.

AIO osserva che con queste novità si viene incontro ‒ in parte ‒ alle richieste formulate dal mondo del Dentale a febbraio 2013 nel documento presentato alle forze politiche di maggioranza e opposizione da AIO, ANDI e UNIDI alla vigilia delle elezioni.

Ma si potrebbe e si dovrebbe fare di più. «Le proposte della legge di stabilità sono un buon volano ma non sono tutto», afferma il Presidente dell’Aio Pierluigi Delogu. «Vorremmo far capire al Governo che il rilancio del dentale passa anche per la risposta al disagio dei pazienti. Che non si traduce nel girare ai professionisti adempimenti burocratici fin qui condivisi tra cittadino e Pubblica amministrazione come la contabilizzazione delle fatture per il 730 del contribuente, bensì nell’incentivare il paziente a rivolgersi all’Odontoiatra di fiducia aumentando ‒ possibilmente fino al 100% ‒ le detrazioni sulle spese odontoiatriche. Sarebbe un messaggio importante indipendentemente dal fatto che il governo voglia o meno aprire a fondi integrativi per la copertura delle spese odontoiatriche; anche questo chiesero i firmatari del Documento del Comparto oltre 30 mesi fa, consci dell’aggravamento dello stato di salute orale degli italiani adesso sotto gli occhi di tutti noi professionisti».

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