DT News - Italy - Osteology, ovvero il “fascino delle molte specificità”

Search Dental Tribune

Osteology, ovvero il “fascino delle molte specificità”

Luigi Grivet Brancot
Luigi Grivet Brancot

Luigi Grivet Brancot

gio. 8 novembre 2018

salvare

Come un osservatore qualificato e particolarmente attento, legge “tra le righe” di un Congresso importante.

Svoltosi presso Centro Congressuale del Lingotto, Torino ha ospitato dal 27 al 29 settembre il Simposio Internazionale di Osteology, il cui titolo era “Successo a lungo termine: Strumenti e Strategie in Terapia Rigenerativa”, che sottendendo una miriade di specificità ha attratto relatori di varie propensioni scientifiche e discipline odontoiatriche e colleghi operanti in diversi ambiti di questa materia.

Due i workshop che giovedì pomeriggio hanno registrato il “Tutto esaurito”. In uno, tenuto con grande dedizione didattica da Luigi Minenna e Raffaele Cavalcanti i partecipanti, dopo una presentazione bibliografica e schematica, sono stati condotti attraverso i meandri della gestione dei tessuti molli perimplantari e parodontali.

Nell’altro Denis Cecchinato e Eriberto Bressan hanno fatto il punto attraverso l’analisi della letteratura prima e dimostrando poi con la pratica, le tecniche attualmente più impiegate nella gestione del sito post estrattivo, focalizzando così in una ben documentata disamina scientifica e pratica i vari pro e contro delle tecniche proposte negli anni alla luce del giudizio temporale.

Una serie di giovani oratori si sono avvicendati all’Osteology Young Speakers Award illustrando con grande enfasi e dovizia di particolari i lavori eseguiti con altri colleghi coinvolti nello studio di temi di grande interesse. Attenti ascoltatori, in una triade di eccezione, Roccuzzo, Sanz e Urban i quali hanno generosamente elargito commenti e osservazioni alle loro esposizioni, creando un’osmosi tra il pubblico che ha appreso il nuovo e il loro commento, forti di una grande esperienza operative e scientifica.

La giornata di venerdì si è dipanata attraverso puntuali dissertazioni tenute da Cortellini, Trombelli e Graziani a proposito del mantenimento a lungo termine dei denti parodontalmente compromessi. Si sono così visti prodigi clinici e terapeutici che sfiorano il virtuosismo. È quanto accadrebbe ai nostri pazienti se fossero trattati dai “guru”: purtroppo la maggior parte di noi deve solo tendere a questo obiettivo ed accontentarsi di molto meno. Nel pomeriggio è stata posta la questione se il mantenimento a lungo termine degli impianti dipende da loro o dal paziente, trattazione sempre molto scabrosa in quanto se alcune cause di questo dilemma sono note, altre restano misconosciute. La sintesi è stata come per altri ambiti la prevenzione. Altri oratori tra i quali Massimo De Sanctis hanno trattato attraverso un excursus molto puntuale il tema del “Mantenimento a lungo termine dei denti naturali”. Ha presentato casi datati attualizzati, dimostrando che la diffusa propensione, molto di moda nel nostro Paese, alla sostituzione dei denti mediante impianti è così giustificata, dimostrandosi in certi casi mendace nel tempo, confortata solo da riscontri economici immediati.

Ha inoltre introdotto il concetto di categorizzazione del paziente parodontale al fine di inserirlo in un programma specifico di richiami, controlli e presidi terapeutici ad hoc, concetto condiviso alla “Testori Reunion” tenutasi a Como lo scorso anno. Da parte di diversi oratori è stato proposto in ambito rigenerativo l’impiego delle griglie.

In un rigurgito terapeutico attualizzato dall’impiego delle nuove tecnologie, che permettono di rilevare l’entità del difetto e produrre una griglia confacente, Massimo Robiony parlando della ricostruzione tridimensionale, ha focalizzato l’importanza che la morfologia, la qualità, e la quantità del difetto osseo rivestono nel condizionare il risultato, anche con l’impiego delle griglie, inserendo questo presidio nel più ampio Facial Care Project.

Il momento tanto atteso si è concretizzato con la comparsa sul podio di Istvan Urban, il quale durante una presentazione molto dinamica caratterizzata dal continuo percorrere il palco ha elettrizzato la platea attraverso una cascata di immagini a conforto della sua proverbiale capacità nell’ambito rigenerativo. Con rapidità e proprietà espositiva ha creato il momento catartico tipico delle sue esposizioni, in grado di fugare ogni dubbio, senza quasi lasciar spazio al respiro, mostrando quanto possa fare, attraverso le procedure da lui codificate nell’ambito della ricostruzione dei tessuti molli e in quelle di rigenerazione ossea.

Tags:
To post a reply please login or register
advertisement
advertisement