DT News - Italy - La microbiopsia per gli odontoiatri un ausilio diagnostico nella pratica clinica quotidiana

Search Dental Tribune

La microbiopsia per gli odontoiatri un ausilio diagnostico nella pratica clinica quotidiana

Fig. 1 - Fasi della microbiopsia eseguita con curette. a) Aspetto clinico di lesione della mucosa geniena destra. b) Il prelievo per raschiamento si esegue utilizzando il lato tagliente della curette. c) Il materiale prelevato si raccoglie sul margine interno della lama. d) Al termine dell’esame persistono piccoli gemizii sanguigni. e) Controllo della quantità di materiale prelevato agitando la provetta in controluce e osservando i microfrustoli in sospensione. f) Aspetto microistologico: colorazione ematossilina eosina ingrandimento 20X.
S. Gandolfo, M. Pentenero

S. Gandolfo, M. Pentenero

mer. 19 ottobre 2016

salvare

Il principale ostacolo alla diagnosi precoce del cancro orale è dovuto al fatto che nelle sue fasi iniziali, ossia quelle che ci interessa intercettare, è facile confondere questa grave forma tumorale o i suoi precursori con lesioni “innocenti” di banale natura infiammatoria o traumatica attribuite a cause dentarie o protesi incongrue che gli odontoiatri vedono ogni giorno durante la loro attività.

Quando un paziente lamenta sintomi riferibili alla mucosa orale, di solito si rivolge a un odontoiatra o al medico di medicina generale, ma, anche in questo secondo caso, viene riferito a un odontoiatra. Per questo motivo, l’odontoiatra è l’operatore sanitario che può maggiormente incidere nel migliorare la prevenzione e la diagnosi precoce del cancro orale, purché disponga della cultura necessaria e sappia quali esami effettuare e quando, come e a chi riferire il paziente per una adeguata diagnosi definitiva.
Tra gli esami di cui può disporre il primo, vi è l’esame obiettivo, ma esso pur essendo indispensabile e sicuramente efficace non è sufficiente, non essendo in grado di distinguere le lesioni potenzialmente precancerose o il cancro iniziale da quelle che non evolveranno mai, pertanto utilizzando solo l’esame obiettivo si corre il rischio di sottostimare una precancerosi o un cancro iniziale o sovrastimare lesioni innocenti, con la conseguente sostanziale incertezza nel motivare il paziente a sottoporsi ai dovuti accertamenti. Per ovviare a questi inconvenienti sono stati proposti ausili diagnostici quali la chemiluminescenza e la autofluorescenza, non ancora validati dalla letteratura scientifica, e, soprattutto, gli esami di I livello. Gli esami di I livello sono strategici e fondamentali nella prevenzione e nella diagnosi precoce di alcuni cancri (carcinoma della cervice uterina in primo luogo) perché hanno la capacità di selezionare con buona sensibilità e specificità, in modo semplice e indolore, i casi da sottoporre a biopsia e, soprattutto, i casi, decisamente più numerosi, che non lo richiedono. Un test di primo livello deve essere di facile esecuzione anche nelle mani di operatori non esperti, essere quindi in grado di fornire preparati leggibili; inoltre deve avere un’alta sensibilità. A oggi, l’odontoiatra dispone di un unico esame di primo livello la citologia orale, che non sempre è semplice da eseguire, presenta un certo numero di inadeguati ed è relativamente poco sensibile. Sarebbe quindi utile e auspicabile avere a disposizione un esame con caratteristiche migliori.

 

Leggi l'articolo completo nella sezione CLINICAL > GENERAL DENTISTRY

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement