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Il dizionario della lingua inglese di Oxford definisce l’intelligenza artificiale (IA) come “la teoria e lo sviluppo di sistemi informatici in grado di svolgere compiti che normalmente richiedono l’intelligenza umana, come la percezione visiva, il riconoscimento vocale, il processo decisionale e la traduzione tra le lingue”. Ma cosa significa davvero? E come può questa tendenza tecnologica influenzare lo studio dentistico?
Solo pochi anni fa, l’IA era ritenuta pura fantascienza, e nessuno considerava davvero la possibilità di utilizzarla nello studio dentistico. Oggi, l’IA si trova ovunque nella tecnologia di consumo ‒ molti di noi la possono trovare nei nostri smartphone o device ‒ ed è presente anche nello studio dentistico, come dimostrato all’International Dental Show di Colonia nel marzo di quest’anno.
Consideriamo alcuni esempi dell’uso dell’IA in odontoiatria. Gli algoritmi supportano gli strumenti diagnostici di tomografia computerizzata (TC) e consentono al dentista di risparmiare tempo e fatica nell’analisi delle immagini TC permettendogli di concentrarsi sul trattamento, in modo da offrire al paziente la soluzione migliore mantenendo il controllo del risultato.
Altri prodotti utilizzano l’IA per simulare i risultati del trattamento e questo può essere molto efficace nel motivare i pazienti a seguire il piano di trattamento. Infatti, alcuni software non solo facilitano la scelta da parte del paziente partendo da una simulazione precedente, ma monitorano e documentano i progressi durante tutto il periodo di trattamento favorendo la compliance del paziente.
L’intelligenza artificiale viene utilizzata anche nella progettazione del “sorriso digitale” e sono già presenti applicazioni che aiutano i professionisti a scegliere i migliori sorrisi per i loro pazienti. Quindi, possiamo ritenere con abbastanza certezza che questo è solo l’inizio di una nuova era in odontoiatria. Tuttavia, pur essendo l’IA solo una branca dell’ingegneria informatica, progettata per creare macchine che si comportano in modo sempre più simile agli umani, manca ancora di un aspetto essenziale del nostro comportamento, cioè l’emozione. E l’odontoiatria è molto più di una semplice analisi dei dati (anche se ciò è molto utile); si tratta di dare un sorriso sano ai pazienti.
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