DT News - Italy - Italiani soddisfatti dei servizi sanitari

Search Dental Tribune

Italiani soddisfatti dei servizi sanitari

Positivo il giudizio sui servizi erogati dal SSN.
Emanuela Medi

Emanuela Medi

ven. 30 aprile 2010

salvare

Nel complesso, i cittadini italiani hanno espresso un giudizio positivo sui servizi e sulle prestazioni erogate dal SSN. È quanto emerge dall’indagine del Censis, commissionata dal Ministero della Salute. Di fronte a un bisogno, importante e psicologicamente destabilizzante quale è il bisogno di salute, il nostro servizio sanitario, universale e gratuito, comunque risponde.  

Le quote più alte di fiducia sono nella medicina generale, sopratutto nel medico di medicina generale, primo e più importante referente (il 92% degli intervistati esprime un giudizio buono) e nella farmaceutica territoriale. Quest’ultima cresce come presidio importante nell’offerta dei servizi da quando, per effetto della legge 69/2009, è prevista l’erogazione di servizi come la misurazione della pressione, la partecipazione al servizio di assistenza domiciliare integrata, consegna dei farmaci e dei dispositivi medici necessari a domicilio ecc.
Positive le opinioni sui pediatri di libera scelta (promossi al 90%). Seguono i laboratori di analisi pubblici (84%), ambulatori e consultori pubblici (84%), ospedali e pronto soccorso (81%), assistenza domiciliare (72%). È pari al 64,4% la quota degli italiani che ritengono che i servizi amministrativi della propria Asl siano efficienti e ben organizzati, anche se un 35% invece esprime parere negativo. Come per altri aspetti della Sanità, questa opinione trova d’accordo i residenti del Nord-Ovest e Nord-Est, mentre diminuisce nettamente nel Mezzogiorno e nel Centro. Non sono pochi, però, i problemi legati al territorio.
Purtroppo il sistema di offerta è disomogeneo sul territorio nazionale a svantaggio del Meridione, soprattutto per quanto riguarda ospedali e pronto soccorso (in questo caso il giudizio negativo supera il 26%, contro una media nazionale del 19%). In queste regioni si lamenta la scarsità delle strutture di riabilitazione e dell’assistenza domiciliare.
Altro spinoso problema è quello dei casi di malasanità. Al Sud il 34,5% dei residenti li ritiene frequenti (parliamo di errori diagnostici o terapeutici con conseguenze rilevanti per la salute dei pazienti). Mentre nel Nord-Est i casi di malasanità sono ritenuti poco probabili nel 71% dei casi.
Inaspettatamente migliorato il rapporto medico-paziente: il 76,2% dei cittadini che nell’ultimo anno ha ricevuto cure in regime di ricovero, ritiene di essere sempre stato puntualmente informato della propria condizione, mentre purtroppo è sempre alta la percentuale di coloro che lamentano di essersi dovuti visitare privatamente o intra moenia dal medico dell’ospedale, pur avendo già ricevuto l’indicazione del ricovero da un altro medico; la quota sale al 46,6% tra i residenti del Sud, e una quota non inferiore al 30% afferma di aver dovuto ricorrere a conoscenze personali per facilitare l’accesso in ospedale.
Altro elemento di criticità sono le liste di attesa correlate, queste, al tipo di prenotazione. I tempi risultano più contenuti se si tratta di strutture private convenzionate (mediamente l’attesa è di 27 giorni), mentre chi si è rivolto al CUP regionale ha dovuto attendere 76 giorni per l’ospedale pubblico, 78 giorni per il poliambulatorio regionale (quota che è calata a 50 giorni e 46 se l’utente si è recato personalmente allo sportello). Alcuni strumenti di correzione sono stati individuati nell’indagine del Censis; tra questi vogliamo segnalare l’audit clinico che rappresenta un modo importante per individuare le disfunzionalità, da collegarsi però al gradiente di soddisfazione espresso dal cittadino.
 

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement