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Incontro ODONTOline su tematiche sociali ed economiche per un’odontoiatria migliore

Odontoline - press release

Odontoline - press release

mar. 17 maggio 2011

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Il 29 gennaio si è svolto al Novotel di Milano un incontro circa le “tematiche sociali ed economiche per un’odontoiatria migliore”. Questo incontro, fortemente voluto dai numerosi utenti del forum odontoline.it, nasce dall’esigenza di confrontarsi non più solamente in un mondo virtuale, ma nella realtà, andando oltre ogni “credo sindacale”.

Tale iniziativa, rispetto ad altre, è stata unica nel suo genere e ha rappresentato un momento di discontinuità, essendo stata organizzata da e per odontoiatri appartenenti a tutte le associazioni sindacali o non appartenenti ad alcuna associazione.
Nell’organizzare l’evento si è tenuto conto di tutte le argomentazioni che erano state postate nel forum di odontoline.it e questa particolarità ha prodotto un evento creato su misura per tutti. La mattinata è stata incentrata sulle presentazioni dei relatori e il pomeriggio su di una tavola rotonda tra pubblico e relatori, in cui c’è stato un vivace e costruttivo dibattito sui temi affrontati in mattinata ma non solo. La partecipazione al dibattito è stata particolarmente viva, a differenza di quello che spesso capita nei convegni istituzionali, dove i temi vengono sempre proposti nello stesso modo, per poi lamentarsi della monotonia del pubblico e dell’assenza di attenzione e partecipazione da parte del libero professionista.
La giornata è cominciata con la relazione del Prof. Carlo Guastamacchia (invitato dal Ministero della salute a contribuire alla stesura delle Linee guida in odontoiatria con un capitolo sulla comunicazione tra team e paziente), a cui è stato affidato il compito di introdurre la giornata, preparando la platea a ciò che l’aspettava, fornendole quelle poche ed efficaci nozioni che spiegassero come si è arrivati all’attuale pletora e perché dall’attuale crisi che ne deriva sono immuni alcune categorie di odontoiatri (nello specifico i cattedratici, i dipendenti e i super dentisti tipo “soci attivi”, che pure sono le figure che tendono a governare la professione).
Immediatamente dopo, il Dott. Nick Sandro Miranda (Consigliere della CAO di Udine e Vicepresidente vicario dell’ANDI Friuli Venezia Giulia) ha illustrato con estrema chiarezza “Le ragioni della crisi”, dando una visione ampia che coinvolgesse anche il sistema sanitario in cui l’odontoiatria è inserita.
A seguire, la precisissima presentazione del Dott. Giovanni Del Fra (Presidente CAO di Pescara) che ha detto “Tutta la verità, nient’altro che la verità sui fondi sanitari integrativi”.
Ma già esistono esperienze simili con fondi sanitari integrativi e assicurazioni in altre nazioni?
Naturalmente la risposta è sì, e ad illustrarci l’esperienza di altri paesi è stato invitato il Dott. Gerhard Seeberger (Presidente della European Regional Organization, organismo continentale della FDI, la massima organizzazione odontoiatrica al mondo).
Ha concluso il giro di relazioni mattutine il Dott. Salvatore Rampulla (Segretario Generale AIO, già Presidente AIO), che ha portato alla nostra conoscenza la drammatica esperienza dei colleghi di Trento che, dopo essersi convenzionati, corrono il rischio di pagare le terapie di tasca propria, vicenda poco diffusa dagli organi di stampa. Sull’argomento potete scaricare la rassegna stampa dal sito odontoline.it.
A questi relatori si è aggiunto, durante la tavola rotonda pomeridiana, il Dott. Nicola Balduzzi (Presidente ANDI Milano), il quale è riuscito con il suo intervento a sottolineare quale arma a doppio taglio possano essere le raccomandazioni cliniche ministeriali. Da una parte, innalzarle a livelli alti porterebbe a un rischio di aumento del contenzioso medico legale con riferimenti “ministeriali” forti per l’autorità giudiziaria, che difficilmente potrebbe distinguere fra l’eccellenza di una linea guida improntata secondo lo “stato dell’arte” di una società scientifica e la, pur corretta, pratica quotidiana; dall’altra, tenerle a un livello più basso porterebbe all’avallo intrinseco di modalità e tempistiche speditive, tanto dannose per il paziente quanto utili ai grossi supermercati dell’odontoiatria e all’inserimento dei fondi sanitari integrativi con parcelle minime per l’odontoiatra.
Nel pomeriggio le tematiche più seguite sono state quelle relative all’attuale modello sociale di odontoiatria, ai fondi integrativi, alle linee guida ministeriali, alla proposta di legge circa l’odontoiatra di famiglia e ai franchising odontoiatrici, con la correlata problematica del governo della pubblicità sanitaria. Tutte tematiche giudicate, con i possibili distinguo, negative per il futuro della libera professione e per qualità minima delle terapie al paziente, soprattutto così come sono attualmente impostate, accettate e appoggiate dagli attuali ufficiali referenti dell’odontoiatria.
L’incontro si è concluso proponendo possibili alternative ad un futuro, altrove sostenuto come inevitabile (così come veniva indicato inevitabile il profilo dell’odontotecnico), che si fa artatamente correre verso una “industrializzazione” e spersonalizzazione del rapporto dentista-paziente.
Nello specifico dei fondi integrativi (che sarebbe più corretto definire, dopo le variazioni legislative degli ultimi anni, fondi sostitutivi), si è chiarito come questi, strutturati come sono attualmente, possano soddisfare solamente i grandi capitali e, quindi, portino verso la spersonalizzazione del rapporto dentista-paziente e distruzione della libera professione. Se i liberi professionisti, allettati da immediati e non mantenibili aumenti di pazienti, accetteranno di convenzionarsi direttamente, in tal caso, i suddetti fondi e grandi capitali diverrebbero gli unici gestori “industriali” dei professionisti e dei pazienti e quindi sicuri terzi lucranti. Se i liberi professionisti non aderiranno e saranno i pazienti ad aderire ai fondi, la scelta del curante e la libertà dello stesso nelle terapie verrà salvaguardata, evitando così ciò che è successo in altre nazioni (vedi Germania) nelle quali le terapie svolte erano spesso quelle imposte mediante politiche economiche di incentivazione.
Il Dott. Seeberger ha portato, a tal proposito, i dati di diversi membri dell’ERO e dell’FDI relativi alle esperienze di vari altri paesi europei ed extra europei che, avendo seguito la strada dei fondi e del convenzionamento diretto (con varie sfumature da paese a paese), si sono trovati con qualità delle prestazioni in calo verticale, spese statali in aumento, distruzione economica e professionale dei liberi professionisti.
Collegata a tale problematica, è stata valutata quella della pletora odontoiatrica che ha creato la “materia prima” per i franchising odontoiatrici (neo laureati senza sbocchi dignitosi a causa del difficile inserimento nel mondo del lavoro attuale e professionisti più “anziani” che non hanno mai saputo interpretare a pieno la libera professione e vedono nei franchising un modo per deresponsabilizzarsi e finire da impiegati la carriera), primi probabili associati ai fondi integrativi e alle società di capitale assicurative che vogliono acquisire il “mercato” odontoiatrico.
Ma la pletora non è solo nel numero di laureati e abilitati, ma anche e soprattutto quella dei corsi universitari (con relativo corollario di posti universitari), che automaticamente innesca un effetto domino su tutto il mercato odontoiatrico.
Vista la pluralità degli argomenti, si è avuto poco tempo per discutere del governo della pubblicità sanitaria; è stato comunque visto come positivo l’intervento ministeriale che, con una corretta lettura delle norme, ha posto sotto la precedente normativa (che imponeva l’autorizzazione preventiva) la pubblicità sanitaria delle società di capitale, rimanendo sostanzialmente liberalizzata, con la possibilità da parte degli Ordini solamente di un controllo ex-post della pubblicità prodotta dai liberi professionisti.
Seguendo le indicazioni degli iscritti al forum, l’organizzazione, aveva anche invitato il Dott. Gianfranco Prada (Presidente ANDI), il quale ha ritenuto di non partecipare.
Speriamo voglia accettare un prossimo invito per ampliare ulteriormente la pluralità di vedute già sperimentata in questo incontro. Tale pluralità, non usuale negli incontri sindacali e ministeriali e che, per questo, può inizialmente sembrare posizione scomoda da parte di
appartenenti alla gerarchia sindacale o politica, è risultata invece massimamente utile sia a far arrivare ai professionisti il reale polso della situazione odontoiatrica sia, speriamo, a far arrivare ad alcuni dirigenti più sensibili il fatto che gli odontoiatri sono attenti, compartecipi e difficilmente accettano passivamente decisioni contro il paziente e contro la professione, prese in altre sedi per altri motivi.
I filmati integrali e i pdf delle relazioni sono a disposizione di chiunque volesse, e sono liberamente scaricabili, previa registrazione gratuita, su odontoline.it.
Tutti i professionisti che hanno a cuore la salute del paziente e la libera professione, sono invitati a far conoscere questo comunicato ed i contenuti delle relazioni al maggior numero possibile di colleghi, sperando di vedere sempre più numerosi partecipanti ad eventi come quello descritto, che ha avuto una valenza pratica per la professione quotidiana di ognuno degli astanti, sicuramente non inferiore a un corso di alto livello di una qualsiasi specialità al quale, però, usualmente si dedica infinitamente maggior tempo e impegno economico.
Dalla tavola rotonda si evince che, nel momento storico attuale, se non gestiremo noi la nostra professione, la governeranno (la stanno già facendo, e da tempo) altri e non a vantaggio del paziente e della libera professione.
Detto ciò, risulta essenziale che gli argomenti di gestione della professione e di politica professionale entrino a far parte del bagaglio culturale e di aggiornamento (dovrebbero essere inclusi come quota obbligatoria degli ECM!) di ogni professionista, magari con la partecipazione a convegni, incontri presso il proprio ordine, partecipazione a forum online, secondo la modalità che ognuno ritiene più opportuna e meno noiosa, ma senza più nascondere la testa sotto la sabbia, visto che la sabbia ormai scotta!
 

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