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Inchiesta sulla partecipazione a Brugg: i primi risultati

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mar. 25 maggio 2010

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Chi viene a Rimini? A quale età? E perché? Apparentemente le risposte sono semplici. Tutti sanno che “Amici di Brugg” è un’Associazione di odontoiatria generale e di cultura pratica: rifugge dal nozionismo, crede che la didattica debba fornire modelli clinici trasponibili immediatamente nell’attività professionale quotidiana. Sappiamo, inoltre, che è legata da vincoli di amicizia e rapporti umani solidali.

Ce n’è quanto basta? No; secondo il Consiglio Direttivo, un’affluenza al Congresso che oltrepassa abbondantemente le 10.000 presenze in tre giornate merita un surplus di indagine, non fosse altro perché le dinamiche professionali oggi sono complesse, la formazione si è raffinata nei temi e nelle tecniche, e le nuove generazioni non è detto che sentano come valori i modelli sin qui proposti.
Occorreva dunque un sondaggio diretto per avere idee, suggerimenti, per “progettare insieme il nostro futuro”, come appunto recitava lo slogan con cui l’iniziativa venne lanciata nel maggio scorso. Ai partecipanti all’ultima tornata congressuale è stato sottoposto un questionario per valutarne l’indice di gradimento. Che senz’altro, nei confronti del sondaggio, è stato alto: ben 778 persone hanno risposto alle tre facciate fitte fitte di domande con serietà e precisione. I dati di merito sono invece ancora in via di elaborazione e saranno senz’altro commentati sui media associativi. Però qualcosa si può già dire.

L’età media – Le più alte presenze si hanno nella fascia d’età compresa fra i 40 e i 55 anni. Al di sotto e al di sopra si rarefanno sensibilmente.
La provenienza – Il Nord la fa da padrone (64%), poi il Centro (24%) e il Sud (12). La Lombardia è la regione più rappresentata, seguono nell’ordine Emilia, Piemonte, Toscana e Veneto.
La professione – Quasi il 70% delle partecipazioni riguarda gli odontoiatri: sono liberi professionisti pressoché nella totalità (solo il 4% è dipendente da struttura pubblica). La disciplina prevalente è la conservativa, seguono protesi ed endodonzia. Gli odontotecnici sono un quinto degli iscritti e svolgono l’attività in laboratori prevalentemente monoprofessionali. Una sorpresa parziale viene dal campo degli igienisti (al 12% la loro presenza): quasi tutti svolgono la libera professione esclusiva, pochi i dipendenti da struttura pubblica, nessuno da studio odontoiatrico.
La fedeltà e il rinnovo – Le presenze sembrano consolidate, anche se non cristallizzate. Ben l’80% ha all’attivo più di una partecipazione al Congresso, ma allo stesso tempo il 16%, che è la percentuale di chi è venuto a Rimini per la prima volta, non appare affatto trascurabile
La motivazione – Richiesti di esprimere una terna di motivi di partecipazione, gli intervistati hanno indicato a grande maggioranza l’abbinamento fra congresso e mostra, quindi la qualità del programma scientifico (confermata da percentuali a consuntivo di valutazioni positive superiori al 70%) e, infine, l’opportunità di incontrare amici e colleghi. A distanza: un giro per gli stand e la piacevolezza del luogo.
 

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