DT News - Italy - Grande valore scientifico e partecipazione ridotta a Stresa per il 60° Congresso degli Amici di Brugg

Dental Tribune Italy

gio. 6 luglio 2017

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Il Congresso degli Amici di Brugg, svoltosi al Palazzo dei Congressi di Stresa dal 29 giugno al 1 luglio, è giunto alla 60° edizione. Una vita. Per Cesare Robello è stata la prima edizione come presidente, anche se come consigliere la sua è una figura più che familiare tra gli “Amici”. Sentiamo le difficoltà incontrate e, perché no, anche le soddisfazioni ricevute nell’organizzare l’evento clou del benemerito sodalizio.

Al di là delle convenienze economiche c’è stato qualche motivo particolare che ha fatto scegliere Stresa invece che Milano, come per la scorsa edizione?
Milano l’anno scorso era andato benissimo sia come sede che come data. Quest’anno però il nostro Congresso sarebbe andato a sovrapporsi al Collegio dei Docenti che in quella data e sempre a Milano aveva la sua manifestazione. Da quando abbiamo lasciato la nostra data storica del terzo weekend di maggio la nostra impostazione è stata quella di non andare, se possibile, ad interferire con altri eventi rivolti a vaste platee. Da qui la scelta del fine giugno. Questo ci ha portato a preferire una sede più turistica rispetto ad una metropolitana. In più Stresa era già stata sede che nel 1978 aveva ospitato un congresso ADB.

La scelta si ripeterà l’anno prossimo?
Non credo se pensata come Congresso mentre come un Closed Meeting dei Soci Effettivi sicuramente potrebbe offrire numerosi lati positivi in alternativa a Santa Margherita. L’Italia comunque di opportunità meravigliose per platee ridotte, come quelle dei Closed Meeting, ne ha tantissime.

Come spiega il numero relativamente esiguo di visitatori? Qualcosa non ha funzionato?
Io vi riporto i dati delle iscrizioni e su questi sicuramente bisogna ragionare: 320 iscritti dove per lo più erano odontoiatri, una cinquantina di odontotecnici, un buon numero di assistenti alla poltrona ed infine una ventina di igienisti. La capienza della sala A era intorno agli 800 posti e quindi anche nella giornata di sabato che vedeva riuniti come da tradizione odontoiatri e odontotecnici risultava vuota perché presenti solo 200/250 persone lasciando sicuramente un effetto negativo. Aspetto questo che ci ha lasciato molto dispiaciuti rispetto al valore scientifico dei relatori, che con il loro entusiasmo, tranquillità e massima disponibilità all’insegnamento dimostrata, hanno, a detta dei partecipanti, fornito uno dei migliori congressi dal punto di vista scientifico, degli ultimi anni. E su questa conclusione assolutamente concordo.

La relativa esiguità del numero potrebbe essere una crisi di stanchezza o di vecchiaia o?
Può darsi, ma individuerei più nella novità della data e della sede il motivo principale. Cambiando queste l’evento avrebbe avuto bisogno di un programma di comunicazione e di promozione ben più efficace e con un inizio di questa campagna più precoce.

Qualcuno dice che il minor numero potrebbe esser letto anche in modo quasi positivo. Come dire: in questi frangenti si rafforza lo spirito di amicizia che fa da collante all’Associazione. Lei cosa ne pensa?
In pratica questo evento ha rappresentato un Closed Meeting allargato dove per festeggiare il 60° compleanno si è dato ai partecipanti il più alto valore scientifico possibile e il numero maggiore di informazioni. Da portare a casa nel rispetto del motivo principale che porta un collega a partecipare all’evento: acculturarsi e trovare nuovi stimoli per poter esercitare al meglio la professione.

Parliamo di sponsor?
Gli espositori investono denaro e tempo e quindi se non hanno un ritorno non possono ritenersi soddisfatti. Non sempre il numero delle visite è direttamente proporzionale alla loro soddisfazione. Almeno questa è la mia convinzione. Ho già detto prima che il livello delle relazioni è stato altissimo, ma voglio aggiungere che forse grazie al numero ristretto dei partecipanti, se vogliamo trovare un aspetto positivo, i relatori hanno dato il massimo delle loro capacità didattiche. I due che hanno concluso il congresso, Loi e Semenza, hanno in maniera esemplare descritto le loro due tecniche di preparazione in termini e toni veramente esemplari dove anche il giovane collega presente poteva comprendere ed apprezzare i vantaggi di entrambe le filosofie di approccio al paziente protesico e essere quindi in grado di applicare nella propria pratica quella più indicata. Anche i relatori internazionali della sessione odontotecnici e gli interventi pratici di Vincenzo Mutone ripresi in diretta hanno procurato un consenso unanime estremamente positivo.

Dal settore giovanile degli Amici arrivano echi confortanti, con i successi del Gymnasium e del Coast to Coast. Può darci qualche accenno?
Quest’anno abbiamo potuto apprezzare 7 nuovi relatori al Brugg’s Gymnasium più rivedere i 4 vincitori dell’edizione 2016 che hanno avuto il compito di aprire le varie sessioni del congresso. Tutte relazioni composte in maniera esemplare, commentate con una grande proprietà di linguaggio e con molta sicurezza: indice che i casi presentati li hanno risolti in prima persona e con tanto impegno. I giovani stanno ottenendo un notevole successo anche in trasferta dove nel “coast to coast”, riescono a coniugare aggiornamento culturale e divertimento. Sono andati da Gallipoli a Sestriere e stanno per incontrarsi in Sardegna a Porto Rotondo. Saranno anche giovani ma sicuramente mi sembra che abbiano già l’esperienza per scegliere posti niente male!

Evidentemente l’aver puntato sulle nuove leve odontoiatriche sta dando buoni frutti. L’investimento sui giovani continuerà e in che modo?
Continuerà così ricordando che anche al Closed Meeting di Santa Margherita dove è loro riservata un’ampia sessione nella quale alla fine delle relazioni si lascia ampio spazio ad una discussione che di solito coinvolge molti colleghi di tutte le età.

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