DT News - Italy - Immagini, suoni e profumi per comunicare efficacemente col paziente attraverso l’ambiente

Search Dental Tribune

Immagini, suoni e profumi per comunicare efficacemente col paziente attraverso l’ambiente

Massimo Boccaletti

Massimo Boccaletti

ven. 1 giugno 2012

salvare

Il loro esordio, avvenuto un anno fa aveva riscosso notevole interesse. Che una decina di aziende aderenti all’Unidi si associno in un gruppo di lavoro per “sensibilizzare dentisti, igienisti e odontotecnici sui vantaggi di scegliere un mobile realizzato in metallo specificatamente per l’ambito odontoiatrico” era sembrata una buona idea.

Il compattarsi nel Mau (Mobilieri Associati Unidi) con il coordinamento di Gianna Torri Pamich, consigliera dell’Associazione, era infatti apparsa, innanzitutto, una salutare reazione, all’insegna del sempre efficace “l’unione fa la forza” (e il business) ad una crisi che cominciava già allora ad infierire. Ma è sembrata anche un’intelligente forma di cooperazione in un ambito difficile come l’arredo di uno studio, dove il problema degli spazi, dei vuoti e dei pieni da equilibrare, si mescola inestricabilmente con aspetti altrettanto essenziali di carattere psicologico del paziente in attesa o sdraiato sul riunito.
Notevole quindi l’aspettativa “anche” per questo secondo incontro intitolato “Comunicare attraverso gli ambienti” apertosi a Brugg alle 13 di venerdì 25 in sala Casartelli. Dopo una breve presentazione di Mauro Matteuzzi che giustamente ha sottolineato, dati i tempi, non doversi tralasciare nessuna novità o nuova iniziativa come questa, per ravvivare il mercato, ha preso la parola con foga Ruggero Soffiato, consulente per il miglioramento delle organizzazioni, il quale, alternandosi efficacemente con Elisa Maragno, psicologa del lavoro, ha sottolineato l’assoluta predominanza comunicativa delle immagini rispetto all’impatto esercitato dalla voce e dalle parole. “Noi ricordiamo il 20 per cento di quel che sentiamo e l’80 per cento di quel che vediamo” hanno sottolineato i due relatori.
Giocoforza quindi comunicare con immagini adeguate, dalle quali, cosa altrettanto essenziale, si possa percepire la qualità. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi. Le ricerche sulla psicologia ambientale di Maria Rosa Baroni, docente a Padova e del Connecticut College sulla “influence of the waiting room enviroment” (l’influenza ambientale nella sala d’attesa), dimostrano quanto essa incida sulla fidelizzazione del cliente/paziente. Più o meno come il comportamento dello staff dello studio. Un ambiente trascurato, freddo e con illuminazione scadente, infatti porterà facilmente il cliente/paziente a concludere: “Se sono trascurati con se stessi, come possono curare bene me?”
Entrando nel dettaglio dei colori e data per scontata la loro forza emotiva e psicologica, vediamo, secondo gli esperti come agiscono: il verde calma, il rosa rilassa il sistema nervoso, il rosso (non tutti!) dona energia positiva , il giallo ha un effetto positivo e salutare. Anche l’olfatto vuole la sua parte, con duplice valenza: se da un lato è sgradevole perché sa di disinfettante, dall’altro è bene accetto come espressione di un servizio accurato. “Se la sala di aspetto sa di lavanda, probabilmente – osservano gli psicologi – il tempo d’attesa sembrerà più breve”. L’impatto olfattivo incide non solo sulle nari (e sulla psiche) del paziente, ma sulla condotta ed umore dello staff. Per finire, un richiamo all’”effetto Mozart”. Tralasciando l’arduo dilemma se diffondere come sottofondo, musica classica o pop nello studio, le note del grande Salisburghese - è provato - hanno un effetto calmante anche su chi non ama la classica.

 

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement