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Il nuovo orientamento all’estetica e la ricerca dei “denti bianchi”

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mer. 17 luglio 2024

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Il mercato dell’estetica del viso sta registrando tendenze decisamente positive negli ultimi anni. Il fenomeno dello “Zoom Boom”, nato durante il lock-down, è stato una sorta di booster per i trattamenti volti a migliorare la propria immagine.

Le labbra, gli occhi, il viso e i denti, sono le parti più visibili in webcam e quindi più soggette ad autocritiche, critiche e conseguenti correzioni. Influenze come i media, la cultura popolare e le figure pubbliche hanno standardizzato l’idea di un sorriso “perfetto”, bianco e brillante, facendo dello sbiancamento dentale un must-have per chi desidera mantenere un’immagine impeccabile. Studi recenti indicano che un sorriso percepito come sano e attraente può migliorare significativamente la percezione sociale di un individuo, influenzando sia la vita professionale sia le relazioni personali.

Nell’indagine condotta da Key-Stone nel mese di marzo 2024 su un campione di 2.585 italiani è emerso che circa il 58% degli intervistati dice di conoscere i trattamenti di sbiancamento professionale, ma solo l’8% dichiara di effettuarli, anche solo per una volta. Questi dati indicano una notevole consapevolezza ma una minore adozione effettiva, suggerendo la presenza di barriere all’accesso o di percezioni negative. Interessante notare che il 16% pur non conoscendo il trattamento, si dichiara interessato, che, sommato a chi lo conosce, non l’ha mai effettuato ma è interessato ad approfondire (27%), mostra l’esistenza di una significativa domanda potenziale (43%). Ciò porta a considerare che, probabilmente, attraverso attività di comunicazione e di raccomandazione da parte del dentista e dell’igienista potrebbe trasformarsi in utilizzatore di tali servizi in studio.

A conferma dell’apertura mostrata per questo tipo di trattamenti, abbiamo voluto indagare anche la propensione degli italiani ad acquistare prodotti per lo sbiancamento ad uso domiciliare. Il 40% delle persone intervistate dichiara di comprarli e in media la spesa mensile si attesta intorno ai 14 €.

Data l’elevata propensione degli italiani a effettuare sedute di igiene orale (quasi 7 pazienti su 10 che vanno dal dentista la effettuano almeno una volta all’anno) abbiamo poi voluto indagare l’interesse a sottoporsi a uno sbiancamento professionale dei denti in soli 10 minuti alla poltrona dopo l’igiene dentale.

Il 51% del campione analizzato dimostra interesse e, in media, gli intervistati sarebbero disposti a pagare un extra di 31 € per uno sbiancamento professionale veloce, dopo la seduta di igiene orale.

I risultati evidenziano quindi la necessità di strategie informative più efficaci per educare il pubblico sui benefici e sui rischi dello sbiancamento dentale: molti potenziali pazienti potrebbero essere dissuasi dal sottoporsi a trattamenti di sbiancamento dentale a causa di miti o preoccupazioni infondate. L’industria odontoiatrica potrebbe considerare modelli di pricing più accessibili per espandere il proprio mercato e l’introduzione di pacchetti di trattamento che combinino lo sbiancamento professionale con altri servizi di igiene orale, a prezzi competitivi. Questo potrebbe incentivare i pazienti a usufruire di più servizi, motivandoli a sedute d’igiene regolari, migliorando la loro salute orale complessiva e aumentando la redditività degli studi dentistici.

In conclusione, lo sbiancamento dentale rappresenta una parte sempre più importante della cura estetica in Italia. Per massimizzare i benefici di questo trend, è necessario un approccio olistico che consideri non solo gli aspetti clinici, ma anche quelli economici, informativi e culturali. Solo così sarà possibile garantire un accesso equo e diffuso ai trattamenti, migliorando la salute e il benessere della popolazione.

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