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Eliminare le diseguaglianze di Salute, create da una non equa distribuzione delle risorse che – penalizzando in particolar modo le Regioni del Sud – ha portato ad avere 21 Sistemi Sanitari diversi. È questo l’obiettivo di un Ordine del giorno, approvato a maggioranza dal Consiglio Nazionale della FNOMCeO, che ha dato mandato al Presidente e al Comitato Centrale di «sollecitare il Governo e le Regioni a rivedere i criteri e i meccanismi di distribuzione delle risorse sull’intero territorio nazionale per garantire il diritto alla Salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione».
«Il mancato o insufficiente finanziamento dei sistemi sanitari che si è avuto negli ultimi anni – spiega il Segretario della FNOMCeO, Luigi Conte – ha creato problemi a tutti e in particolare al Sud per la sua fragilità strutturale e del tessuto sociale».
Due quindi le richieste e gli auspici del Consiglio Nazionale: «un aumento del finanziamento del SSN adeguato e coerente con le sue finalità istitutive e una sua equa ripartizione in Sanità.» In che modo? «Attraverso una revisione dei criteri di attribuzione delle risorse, in nome e in coerenza con l’articolo 3 della Costituzione italiana, secondo cui è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitano l’eguaglianza dei cittadini».
E questo, secondo il Consiglio Nazionale, non può che avvenire con una ridefinizione dei parametri di attribuzione del fondo sanitario, che tenga in considerazione «fattori socio-economici come la povertà e la scarsa consapevolezza culturale o le condizioni ambientali».
«Gli attuali criteri di ripartizione del fondo – conclude Filippo Anelli, promotore, insieme a molti Presidenti degli Ordini meridionali, dell’Ordine del giorno – devono essere rivisti per consentire una standardizzazione del sistema, superando il divario che separa alcune Regioni dal resto d’Italia».
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