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Igienisti dentali ed altre professioni sanitarie insieme a Roma per analizzare il ddl Lorenzin

Convegno organizzato dall’Unione Nazionale Igienisti Dentali (U.N.I.D.) a Roma sabato 10.
Chiara Pergolizzi

Chiara Pergolizzi

lun. 19 febbraio 2018

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«Il Ministero della Salute sta lavorando accanto alle professioni sanitarie affinché la legge n.3 dell’11 gennaio 2018 abbia attuazione». Parole del Direttore dell’Ufficio della Direzione Generale delle Risorse Umane e delle Professioni Sanitarie dell’SSN Cristina Rinaldi presente al convegno organizzato dall’Unione Nazionale Igienisti Dentali (U.N.I.D.) a Roma sabato 10.

Un evento partecipato da autorevoli rappresentanze con ampia adesione di professionisti dalle diverse competenze con l’obiettivo comune di far luce su un processo di valore, frutto dell’impegno del Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie (CONAPS) e della Ministra Beatrice Lorenzin, che ha condotto all’agognato DDL. «La legge non ce l’hanno data, l’abbiamo ottenuta – precisa Antonio Bortone, Presidente del CONAPS –. L’’”ondata” venne avviata il 24 Marzo scorso col convegno politico istituzionale organizzato dalle due Associazioni degli igienisti A.I.D.I. e U.N.I.D».

Attesa per anni da oltre un milione di professionisti, la Legge, in vigore il 15 febbraio, costituisce un riordino del sistema finora vigente, coinvolgendo nella tutela ordinistica non solo gli igienisti dentali ma tutte le 21 professioni sanitarie attualmente riconosciute. «Intellettuali, liberali ed autonome» come le definisce Saverio Proia, consulente ARAN per i contratti della sanità e che nell’Ordine dei “Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione” avranno un proprio Albo.

«L’ordine è un sistema di garanzia per il cittadino» aggiunge Bortone, perché è attento alla trasparenza, assicura la qualità delle prestazioni ricevute e la formazione continua dei professionisti, puntualizzano Sergio Borrelli, già Vicepresidente della Federazione Nazionale Collegi Professionali Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e Tiziana Rossetto, Segretario Co.Ge.APS e Vicepresidente CONAPS: «Il professionista deve mantenere le proprie conoscenze e competenze per dovere deontologico». Un impegno formativo che se finora ha dato spazio all’interpretazione, con l’istituzione dell’Ordine rappresenterà un’esigenza per ogni professionista, obbligato all’iscrizione all’Albo, alla maturazione dei crediti ECM, al versamento dei contributi previdenziali.

La legge non parla di casse previdenziali, ma tra le possibili soluzioni citate dal consulente legale di U.N.I.D. Micaela Cardillo c’è il rimanere nella gestione separata, creare un fondo a gestione all’interno dell’ENPAM o di altro ente previdenziale esistente oppure istituire una nuova Cassa  dedicata, ipotesi che tuttavia sembra essere ad oggi la meno probabile.

Secondo l’avvocato Laila Perciballi, legale del Movimento Consumatori dal 1998 e membro del consiglio direttivo del Movimento Consumatori Nazionale, l’Ordine non solo avrà un controllo superiore sull’esercizio abusivo della professione e sull’operato dei professionisti stessi con pene più severe ma anche sulle informazioni rivolte ai cittadini che hanno diritto ad una pubblicità non ingannevole perché come afferma lei stessa «non si può garantire la sicurezza delle cure sanitarie se si pubblicizzano offerte del tipo 2 al prezzo di 1».

Molte sono le domande che attendono una risposta ma sembra che il percorso che separa la categoria dall’Ordine sia piuttosto breve, come annunciato dallo stesso Ministero della Salute, rappresentato da Cristina Rinaldi. la quale tiene a precisare «stiamo lavorando per portare a termine i decreti attuativi entro i primi giorni di marzo». Sottolinea inoltre il ruolo delle associazioni rappresentative che concorreranno al difficile processo in atto ed avranno un compito “facilitatore” coinvolgendo nell’Ordine i non associati e facendosi garanti di una sensibilizzazione estesa sul territorio nazionale.

«I timori che le associazioni perdano valore in questo processo di cambiamento non sono fondati – annuncia Marco Croce, consulente legale CONAPS – ma fino a quando non ci sarà la piena operatività degli Albi la rappresentatività delle associazioni è indiscussa». C’è invece chi, come Fernando Capuano, responsabile eventi politici CONAPS, invita ad azzerare le conflittualità abbandonando l’ottica delle associazioni rappresentative con approccio umile e di una negoziazione permanente.

Nel ringraziare i presidenti nazionali delle Associazioni rappresentative di altre professioni sanitarie e alle rappresentanze accademiche intervenute all’incontro, il Presidente U.N.I.D. Lazio, Domenico Tomassi e la Vice Stefania Piscicelli hanno espresso l’auspicio che la partecipazione entusiastica registrata all’incontro sia la premessa di futuri cambiamenti in positivo.

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