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Gian Paolo Damilano: appello all’etica in tempo di Covid-19

Patrizia Biancucci

Patrizia Biancucci

mer. 25 marzo 2020

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A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del DCPM annunciato dal primo ministro Conte nella serata del 21.03.2020, alcuni dentisti hanno intravisto la possibilità di riprendere la propria attività professionale, nonostante la pubblicazione di altri comunicati da parte degli Ordini provinciali e delle associazioni sindacali odontoiatriche.

Per fugare ogni dubbio e per chiarire quale dovesse essere l’interpretazione della norma, le Commissioni Albo Odontoiatri del Piemonte e della Valle D’Aosta, dopo aver elaborato una bozza proposta dal presidente CAO di Cuneo, Gian Paolo Damilano, il 23.03.2020 hanno emanato una circolare condivisa. L’obiettivo è quello di dare alla professione odontoiatrica un riferimento preciso che ribadisca l’impegno della categoria a mantenere una scelta etica e contribuire così alla riduzione del rischio di contagio da Covid-19. Il contravvenire a queste disposizioni si profila come grave violazione deontologica che obbligherà la CAO, organo sussidiario dello Stato, ad intervenire con sanzioni disciplinari.

A questo proposito chiediamo qualche chiarimento al dr. Gian Paolo Damilano, presidente CAO Cuneo e promotore della circolare.

Dr. Damilano, visto che i dentisti erano già stati informati e allertati, da dove nasce la sua idea di un ulteriore comunicato?
Siamo in un momento di enorme concitazione e i DPCM con relativi DGR si susseguono incessanti. Scontiamo anche in questo l’imprevedibilità e la velocità con la quale la situazione si sta evolvendo. Nella fattispecie, c’è stata una enorme confusione iniziale su quali fossero le attività professionali escluse e con quali modalità, alimentata da continue “fughe di notizie” o anticipazioni non confermate; da noi in Piemonte il DGR, in alcune sue parti, è più restrittivo rispetto a quello emesso dal Governo centrale.

Perché condiviso dalle CAO di Piemonte e Valle d’Aosta? Le risulta che l’abbiano fatto anche in altre regioni?
Pur non avendo in Piemonte un coordinamento regionale propriamente detto, si è deciso tra presidenti CAO di emanare un comunicato congiunto, per dare un importante segnale di unità di intenti e di uniformità di indicazioni, valide per tutti, senza alimentare la confusione. Mi risulta che anche altre regioni, tra cui la Lombardia, abbiano emanato comunicati simili.

Dr. Damilano, il confine tra prestazione “ordinaria” e prestazione “urgente e indifferibile” non è così definito e soprattutto sembra soggetto a personali interpretazioni. Lei, come presidente CAO, cosa ne pensa?
Dal momento che ognuno di noi è in grado di valutare quali siano le differenze, secondo scienza e coscienza, non ha senso diramare “elenchi” di qualsivoglia natura, come qualcuno ha fatto, sminuendo peraltro la professionalità di ogni medico, che ha ottimi strumenti per decidere; soprattutto sa valutare perfettamente se la propria prestazione offra un vantaggio immediato al paziente, e comunque superiore al rischio oggettivo che lo stesso corre per la propria salute generale.

Questo ultimo comunicato è da considerare un “veto” all’apertura degli studi dentistici, che peraltro rischiano sanzioni disciplinari da parte dell’Ordine di appartenenza, o anche un “appello” ai cittadini/pazienti/clienti circa la reale pericolosità di contagio dal dentista?
Compito primario degli Ordini è la difesa della salute del cittadino. I nostri studi offrono un servizio insostituibile e per questo hanno un alto valore anche sociale. Non dimentichiamo che gli stessi ambulatori pubblici sono stati chiusi già diversi giorni fa. Ma riteniamo che, in questo momento particolare, sia imperativo limitare i contatti e le occasioni di contagio, almeno fino ad emergenza conclusa. Questo vale anche per il nostro personale dipendente, che con grande disponibilità ci aiuta a gestire le situazioni di urgenza.

Dr. Damilano, il presidente Andi Ghirlanda è comparso in un video del 6 marzo su TGR Puglia dal titolo “Dal dentista senza paura del coronavirus” con toni molto rassicuranti: non le sembra che possa generare confusione nei pazienti?
È da rilevare che quanto affermato dal dr. Ghirlanda valeva in un momento completamente diverso, non di sostanziale lockdown come adesso. In ogni caso, sebbene gli studi odontoiatrici siano tra i luoghi più attrezzati per il contrasto alle infezioni crociate, in questa fase di drammatica emergenza sanitaria non dobbiamo abbassare la guardia: la priorità è limitare il più possibile la circolazione delle persone, in particolare in alcune zone del nostro Paese.

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