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L’Explora, nata nel 2007, ha lo scopo di apprendere e diffondere, tramite le individuali esperienze, la conoscenza del sapere umano e il miglioramento della vita nei luoghi estremi della terra e la condivisione e conoscenza delle aree selvagge del nostro pianeta. Questa è la sfida.
Nell’ambito del progetto Earth Mater in Himalaya, intrapreso nel 2011 nella regione del Rolwaling in Nepal, abbiamo dato vita a uno studio genetico e morfologico sulla popolazione sherpa, attraverso la raccolta di campioni salivari e impronte dentali. Il progetto è sviluppato in collaborazione con il Laboratorio di antropologia molecolare del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna, rappresentato dalla prof.ssa Donata Luiselli (responsabile del Laboratorio) e dal direttore del dipartimento stesso, il prof. Davide Pettener, e dal dott. Stefano Benazzi del dipartimento Beni culturali dell’Università di Bologna.
Gli sherpa rappresentano la popolazione che maggiormente ha evoluto molteplici adattamenti fisiologici e genetici, a causa delle durissime condizione di vita e stress ambientali a cui è, ed è stata, sottoposta nel passato. Tali adattamenti permettono loro di vivere nell’ambiente della valle di Rolwaling. Lo studio che si vuole condurre intende affrontare queste problematiche al fine di una migliore comprensione dell’adattamento dell’uomo all’alta quota e alle abitudini alimentari.
Il team in Himalaya negli anni 2011-2013 è stato composto da:
– Davide Peluzzi, capospedizione e odontotecnico, ideatore del progetto e presidente Explora;
– Paolo Trentini, medico odontoiatra team Explora, Università di Chieti;
– Giorgio A. Marinelli, vice capo spedizione, direttore Explora;
– Marco Di Marcello, biologo, team Explora
– Luca Natali archeologo team Explora
– Alfredo Altitonante ingegnere team Explora.
Tale sfida rappresenta la più alta lotta all’adattamento all’ambiente estremo che la nostra specie abbia affrontato nel corso della sua breve storia evolutiva. Nella colonizzazione di nuove aree geografiche l’uomo ha affrontato innumerevoli sfide, superando le difficoltà che di volta in volta incontrava e adattandosi alle nuove condizioni climatiche, nutrizionali e in risposta ai patogeni con diverse strategie. Spesso la risposta è stata di tipo culturale e/o socioculturale, ma allo stress ipossico non è possibile rispondere con “la cultura”.
Per questa ragione lo studio dell’interazione tra l’uomo e l’ambiente d’alta quota rappresenta un eccezionale laboratorio per comprendere aspetti importante dei processi evolutivi che riguardano la nostra specie, quali l’adattamento al freddo e all’alta quota dal Neandertal ai nostri giorni. La robusta corporatura dell’uomo di Neandertal sembra rappresentare una risposta adattativa al clima freddo.
Nell’evoluzione umana, sembra che l’adattamento alle alte quote sia avvenuto solo con Homo sapiens. Attraverso lo studio genetico ed epigenetico della popolazione sherpa si cercherà di dare un contributo importate a questa affascinante tematica. Attraverso lo studio morfologico e genetico delle impronte dentali sarà possibile aggiungere informazioni sia di tipo evolutivo che legate ad aspetti nutrizionali della popolazione della Rolwaling. Per quanto riguarda il connubio morfologia dentale e analisi genetiche, la valutazione anche dei caratteri dentali non metrici dovrebbe fornire risultati simili a quelli genetici, dato che essi vengono definiti “epigenetici”, ovvero presentano un forte background genetico. A tali studi si accompagneranno anche quelli di macro-usura nei canini, dei molari ecc., al fine di valutare fenomeni di malocclusione ed eventualmente la correlazione tra la dieta e macrowear.
In una prima analisi di studio, dopo aver sviluppato i modelli in gesso (in Italia), scannerizzati con ArticaScan Kavo, si effettueranno comparazioni dei rilievi morfologici con quelli di specie arcaiche.
Oltre ai denti a paletta (shovel shape, termine per descrivere questa morfologia negli incisivi), ci sono altri caratteri che hanno altissima frequenza nell’uomo di Neandertal. Ad esempio il “mid-trigonid crest” con “anterior fovea” nei molari inferiori, asimmetria del secondo premolare inferiore, taurodontismo nei molari, ecc. che sarà interessante valutare.
Questa è la direzione della nostra ricerca di antropologia genetica e odontoiatria nelle terre estreme d’Himalaya, per una migliore comprensione e adattamento e miglioramento della vita dell’uomo sul pianeta Terra. Questa è la sfida.
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