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Fondo Centrale di garanzia: boom di richieste

lun. 14 aprile 2014

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Dal 10 marzo scorso per la prima volta anche i professionisti iscritti agli ordini professionali e quelli aderenti alle associazioni professionali possono accedere al Fondo di garanzia nazionale per le PMI e sempre nella stessa data con criteri di accesso meno severi.

In un articolo comparso in questi giorni sul sito www.impresanews.it, si legge che sono raddoppiate le richieste nei primi due mesi del 2014. Il Fondo Centrale di garanzia per le PMI ha registrato numeri da primato con le operazioni accolte raddoppiate, i finanziamenti in aumento del 74,6% e l’importo garantito dell’80,5% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2013. La carenza di liquidità, soprattutto tra le aziende più piccole, sta portando a sfruttare al massimo lo strumento che è utile per garantire gli operatori finanziari (banche, confidi, società di leasing) che concedono finanziamenti. Il governo ha promesso un rifinanziamento di 500 milioni di euro.

Bisognerà vedere, continua l’articolo, se il trend di inizio 2014 sarà confermato o addirittura accelerato dalla riforma del Fondo, operativa da marzo. La fonte riporta anche alcuni interessanti dati. Nel 2013, rispetto all’anno precedente, le operazioni sono aumentate del 25,8% e i finanziamenti accolti del 32,6%. Nei primi due mesi del 2014 si è passati rispettivamente a un 100,6% (14.521 operazioni) e a un 74,6% (1,87 miliardi di euro). Nello stesso periodo l’importo garantito è salito a 1,1 miliardi (80,5%) e, a fronte di un aumento delle domande del 58%, il numero di imprese ammesse al Fondo è passato da 5.720 a 11.337 (98%). In generale si registra un trend di riduzione dell’importo medio dei finanziamenti. Le domande accolte per classe di importo garantito mostrano una crescita maggiore nelle categorie più contenute, cioè fino a 100 mila euro e da 101 mila a 500 mila euro. La gran parte delle operazioni riguarda imprese di micro dimensioni con un +117%, che rappresentano il 59% del totale, seguite da quelle di piccola dimensione (31%) e dalle medie con meno del 10%. Restano visibili alcune tendenze ormai abbastanza consolidate del Fondo. Le operazioni a breve termine continuano a rappresentare la fetta prevalente, 53,6% del totale. Spicca inoltre un ampio divario tra il Nord, con il 52% delle domande accolte, e il Mezzogiorno, con il 27%.

Rimane ancora limitata la quota di imprese che accedono allo strumento con l’obiettivo di investire. In particolare l’85,6% delle operazioni è finalizzata a colmare esigenze di liquidità e solo la parte restante è collegata agli investimenti (sebbene questa tendenza sia in crescita rispetto al 2013). Quanto ai settori, l’industria rappresenta il 45% delle domande ammesse, a seguire il commercio (38%) e i servizi (16%). Crescono del +132% le domande approvate relative agli artigiani.

Sarà interessante seguire il trend dell’accesso da parte delle libere professioni solo recentemente “ammesse”.

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