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È stato pubblicato sulla G.U. n. 125 del 1° giugno 2015, il DM 30 gennaio 2015, che regolamenta la “semplificazione” in materia di DURC (il Documento unico di regolarità contributiva), disciplinando la procedura telematica.
Una volta divenuta pienamente operativa, consentirà agli interessati di accedere, con un semplice “clic”, all’archivio degli Istituti di previdenza e delle Casse edili e ottenere, in tempo reale, una certificazione di regolarità contributiva:
- in formato pdf, da stampare in azienda;
- avente una validità di 120 giorni;
- utile per ogni finalità prevista dalla legge.
Indagini fiscali sui conti correnti
Passando dai contributi al fisco già da tempo una delle modalità più tipiche con cui il fisco contesta l’evasione fiscale è il raffronto tra le spese sostenute dal contribuente (il tenore di vita) e i redditi indicati nella dichiarazione: se il primo dato si scosta del 20% rispetto al secondo, allora l’Agenzia delle Entrate si insospettisce. Le banche non dovranno comunicare al Fisco solo i movimenti in entrata (versamenti) e in uscita (prelievi) dal conto corrente (che, di norma, sono le attività che più mettono in all’erta gli organi di controllo); non dovranno comunicare solo i saldi a fine anno, ma l’obbligo di trasparenza si spingerà anche alla giacenza media dei soldi presenti sul conto: in pratica, bisognerà comunicare quanto denaro – in media – è rimasto depositato nel rapporto finanziario.
Con il provvedimento appena emanato, Ag. Entrate, provv. N. 73782 del 28.05.2015, l’Agenzia delle Entrate ha infatti regolamentato la nuovissima Anagrafe dei conti correnti, la banca dati creata dalle informazioni che gli istituti di credito, in tempo reale, trasmettono all’amministrazione finanziaria, contenente “vita, morte e miracoli” dei propri clienti e che indicherà anche la cosiddetta “giacenza media”, ossia la quota di denaro sui conti che viene “risparmiata”.
La comunicazione con la giacenza media dei conti dovrà essere inviata, dall’Istituto di credito all’Anagrafe dei conti, almeno una volta ogni 365 giorni, e comunque entro il 15 febbraio di ogni anno (per i dati, invece, relativi al 2014, il termine per l’invio delle comunicazioni è scaduto, essendo stato posticipato al 30 giugno).
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