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Ricerca a New York per individuare in tempi brevi il virus Zika

Alcuni ricercatori del New York University College of Dentistry stanno sviluppando un test per il virus Zika che identifichi marcatori diagnostici per mezzo della saliva in un minor tempo rispetto ai test attuali. (Fotografia: New York University College of Dentistry).

mer. 21 marzo 2018

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New York. È di fondamentale importanza individuare precocemente qualunque patologia o virus. Ne è ottimo esempio l’epidemia di Zika in Brasile (2015) che indusse l’OMS a dichiarare emergenza di salute pubblica, il virus e i suoi riflessi patologici sulla prenatalità. Ora, alcuni ricercatori del New York University College of Dentistry (NYU Dentistry) stanno sviluppando un nuovo test per il virus Zika che utilizza la saliva per identificare marcatori diagnostici del virus in una frazione di tempo ridotto rispetto agli attuali test commerciali.

Lavorando in collaborazione con la Società Rheonix, gli scienziati compirono il primo passo individuando l’HIV per il quale hanno sviluppato un test salivare veloce per riconoscere entrambi, virus RNA e anticorpi. «Nello sviluppare il test HIV, scoprimmo che potevamo usare lo stesso modello per ogni malattia infettiva - dice l’autore della ricerca Daniel Malamud, professore di Basic Science alla NYU Dentistry - Quel che ci serve ora sapere è la sequenza dell’acido nucleico e un antigeno per identificare gli anticorpi specifici».

I test per la ricerca di patogeni prevedono spesso due passaggi separati: uno per diagnosticare gli acidi nucleici patogeni (RNA o DNA), un altro per individuare gli anticorpi. Attualmente, il principale modo di diagnosi dello Zika è attraverso la reazione a catena in tempo reale della polimerasi (che può richiedere circa tre ore) con test specifici per gli anticorpi che impiegano alcune settimane.

Per la diagnosi del virus il sangue viene abitualmente usato; comunque i ricercatori ritengono che possa non essere la miglior opzione poiché gli acidi nucleici del virus spariscono nel sangue una settimana o due dopo che una persona si è infettata, ma possono rimanere più a lungo nella saliva, nel seme e nelle urine. Gli anticorpi possono inoltre rimanere per mesi o anni in quei fluidi corporei. Questo è il motivo per cui è essenziale la diagnosi per individuare dopo l’infezione, anche gli anticorpi .

Finanziati dal National Institutes of Health, i ricercatori stanno ora sviluppando un test che combina l’acido nucleico e i test per gli anticorpi che utilizzano la saliva, dal momento che acidi nucleici del virus Zika e anticorpi sono presenti in tale fluido. Un test salivare, inoltre, non è invasivo, economico e più facile da raccogliere del sangue o dell’urina e secondo i ricercatori, è in grado di produrre risultati in pochi minuti.

Prima si identifica un patogeno e prima si possono prendere iniziative di cura e eventualmente isolare le persone. In un’epidemia, si potrebbero analizzare i passeggeri prima che salgano su un aereo. «Il futuro della sicurezza dei trasferimenti all’interno di un aeroporto potrebbe consistere non più nel togliersi le scarpe, ma piuttosto, dover “sputare” in un tubo» dice Malamud.

Nel test, per scoprire le sequenze di acido nucleico dello Zika invece di quelle dell’HIV i ricercatori hanno cambiato modello, usando un’apparecchiatura portatile di amplificazione isotermica utilizzabile in strutture sanitarie per identificare l’RNA dello Zika. Risultato? Sia i test dell’acido nucleico che quello degli anticorpi funzionano, i ricercatori possono combinarli nella cartuccia Rheonix CARD, dispositivo microfluidico interamente integrato, per svolgere test diagnostici automaticamente e simultaneamente.

Il test viene descritto in due ricerche dal titolo “Detection of Zika virus using reverse-transcription LAMP coupled with reverse dot blot analysis in saliva” e “Zika Virus Specific Diagnostic Epitope Discovery” pubblicate su PLOS ONE e Journal of Visualized Experiments rispettivamente il febbraio 2018 e il 12 dicembre 2017.

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