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Dentisti “in pasto” alle Iene della TV

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ven. 26 febbraio 2010

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Il 3 febbraio, durante il programma Le Iene, è stato mandato in onda un servizio in tema “odontoiatrico” che ha provocato la presa di posizione del presidente Andi, Callioni, e dell’Aio, Rampulla. Vediamoli, entrambi, in sintesi.

Ancora una volta, disinformazione
“Il servizio televisivo, così strutturato – dice Callioni, presidente nazionale Andi –, alimenta ancora una volta disinformazione per una professione esercitata prevalentemente in modo privatistico, pur tenendo conto delle gravi difficoltà del servizio pubblico a dare una giusta risposta alle necessità della popolazione e che ha consentito di raggiungere un grado di salute orale tra i più elevati nel mondo occidentale”. Callioni sottolinea che “proprio trattandosi di esercizio libero professionale, variegati sono stati i preventivi per la riabilitazione protesica e l’ablazione del tartaro trattati nel servizio”, ma assolutamente scorretto è stato “paragonare le tariffe del SSN con quelle praticate presso gli studi libero professionali coinvolti”.
Il presidente Andi denuncia “una grave carenza culturale nell'approccio alla problematica. Infatti – sottolinea – il cittadino-paziente esborsa in termini di ticket solo una parte di quanto l’Asl o l’azienda ospedaliera sopportano come costo, ‘pagato’ in realtà dall’intera collettività”.
A questo punto l’esempio chiarificatore: “Se un bypass coronarico in una struttura privata può costare sui 50.000 euro comprensivo di degenza, per lo stesso tipo di intervento in una struttura pubblica si sborsano solo qualche centinaia di euro essendo la differenza pagata dalla collettività”, con l’osservazione, tuttavia, che “se questo welfare solidaristico offre garanzie di salvaguardia della salute, è altrettanto vero che il disavanzo della spesa sanitaria ha portato al commissariamento di alcune Regioni”.
Callioni individua anche alcune soluzioni: “Il momento preventivo rimane la chiave di volta in odontoiatria per contenere le spese legate a una specialità medica particolarmente costosa. Bisognerebbe individuare dei bonus per coloro che seguissero un percorso rispettoso di visite programmate e stile di vita virtuoso. Ai mass media – è comunque la conclusione – la responsabilità di una corretta informazione su tali delicate problematiche”.

 

“Anche i dentisti, per quanto strano, usano il cervello”
Pierluigi Delogu, segretario generale Aio, rivolgendosi alle “Iene”, da lui definite “Golia”, denuncia alcune sostanziali lacune nel seppur divertente reportage. Premesso che il paziente sceglie sulla fiducia il professionista odontoiatrico (il quale effettua una prestazione di tipo intellettuale), esprime il dubbio che un servizio su quanto costino i progetti di Renzo Piano farebbe altrettanta sensazione, soprattutto “se si considera quanto costano la carta, le gomme e le matite che utilizza”.
Così come nessuno si sogna di stilare la lista della spesa sui materiali occorrenti per eseguire un intervento neurochirurgico o un atto di citazione in tribunale, “anche noi, per quanto strano – osserva Delogu – usiamo il cervello per eseguire il nostro lavoro e abbiamo quindi onorari, non tariffe”.
Perché, ripercorrendo la storia, “già alla fine del 1700 gli odontoiatri, come altre professioni intellettuali, si sono sganciati dalla competenza del barbiere, e la loro è un’identità ormai riconosciuta dovunque nel mondo”.
Parlando di differenze tra onorari, dopo aver precisato che “nella determinazione possono entrare svariati fattori”, esprime perplessità sul camuffamento dei professionisti intervistati (“per creare forse un contesto più voyeuristico e accattivante?”, si chiede). Esprime infine soddisfazione per il SSN che è in grado di erogare prestazioni di livello, essendo “il ruolo delle strutture pubbliche odontoiatriche insostituibile soprattutto per le fasce deboli”, anche se “a causa delle notevole difformità sul territorio, non sempre si riesce a dare un’adeguata risposta assistenziale”.
Sottolineato infine che il ticket che il paziente paga all’Asl non corrisponde certamente al costo effettivo dell’ablazione del tartaro, ma è pagato dalla collettività (come per le altre specialità), esprime la speranza che l’Aio possa essere coinvolta nella preparazione di servizi sull’Odontoiatria e/o le venga dato lo spazio per spiegare il ruolo e la funzione degli odontoiatri con tutte le criticità presenti.
 

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