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Dentifricio e spazzolino in un unico strumento: alla vigilia del lancio l’invenzione di 16 ragazzi dell’Istituto Tecnico

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m.boc

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gio. 12 gennaio 2017

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Sembra l’uovo di Colombo. Ma l’esperienza insegna che le invenzioni di maggior successo sono quasi sempre accompagnate da constatazioni di ovvietà. A chiunque appare infatti scontato che spazzolino e dentifricio costituiscano un binomio imprescindibile. Ma che ci fa uno spazzolino senza dentifricio? E un dentifricio senza lo spazzolino?

Stavolta, a prendere in insolita considerazione questo classico binomio facendone “due corpi ed un’anima sola” ci hanno pensato gli allievi della 4B dell’Istituto Tecnico “Ettore Majorana” di Torino. Sedici ragazzi che, grazie a tale “unificazione” pratico/concettuale, promettono di diventare i più giovani imprenditori in Italia. Alcuni ruoli sono già definiti: Giorgio e Martina, responsabili tecnici, Roxana possibile AD della futuribile Azienda (anche se al Progetto – si sottolinea nell’articolo – tutta la classe ha collaborato).

La Stampa ha annunciato la novità martedì 10 gennaio in un ampio servizio pubblicato a pag. 24 con un titolo a quattro colonne che descrive la nascita dello spazzolino “Turn’n’smile” con dentifricio incorporato: aggeggio più che funzionale, “Gira e sorridi” non eroga solo il dentifricio ma persino il collutorio, “perfetto. Quindi, da portare in viaggio e in ufficio”.

Colpita dall’ovvietà di quest’”uovo di Colombo”, anche la massaia di Voghera intuisce che l’idea della classe di inventori è probabilmente di quelle capaci di rivoluzionare il costume (e il mercato). Ma, quel che più conta, lo hanno intuito gli industriali che assieme alla Scuola hanno promosso un studio di fattibilità del brevetto e dell’immissione del nuovo prodotto al consumo.

Non solo industriali, però. Ad affiancare i 16 ragazzi, comprensibilmente galvanizzati dall’impresa assieme alla preside e professori, sono stati gli esperti di 2i3T “Incubatore di idee dell’Università di Torino” nell’ambito di un progetto di alternanza scuola/lavoro, «ma è stata la classe – sottolinea La Stampa – a definire i dettagli del prodotto e a realizzare con una stampante 3D i primi prototipi dello spazzolino». Un problema, a dire il vero, c’è stato ed era «come far funzionare la rotellina alla base dell’aggeggio, in modo da far uscire direttamente la pasta dentifricia sulle setole». Ma con il “brain storming” è stato anch’esso ben presto risolto.

L’Ipercoop si dice ora disponibile a commercializzare il “Turn ‘n’ smile” dei 16 in un suo punto vendita, mentre altro segno d’interesse proviene dall’API, l’Associazione Piccole Industrie di Torino. Appena compiuto il passo fondamentale del brevetto (che costa tremila euro, ma i soldi si troveranno ndr.) si profila la nascita di una nuova start up, dal futuro più che promettente.

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