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DDL 471 su abusivismo: Delogu chiede chiarezza su prestanomismo e cifre del fenomeno

Foto: Pierluigi Delogu

mer. 11 giugno 2014

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A seguito del comunicato con cui il presidente CAO nazionale Giuseppe Renzo annuncia l’approvazione in Senato del disegno di legge che inasprisce le pene agli abusivi, il Presidente AIO Pierluigi Delogu sottolinea in un comunicato sul sito dell’Associazione, il successo delle misure proposte da FNOMCeO, CAO e ANDI.

Ma ricorda che «L’abusivismo è un effetto e le cause favorenti sono il prestanomismo (di norma praticato da generazioni di dentisti ormai in declino) – afferma Delogu nella sua dichiarazione – e potrebbe essere favorito in alcuni casi, in strutture odontoiatriche gestite in forma societaria, che dichiarano un reddito pari al 6% del fatturato e dunque o non creano ricchezza o la celano, imponendo anche direttori sanitari non odontoiatri, un’anomalia che poco o nulla il Nuovo Codice Deontologico sana». Sul prestanomismo e sulla necessità di prevedere delle sanzioni nel DDL 471 era intervenuto anche il Presidente dell’ANTLO lo scorso venerdì, in un convegno alla Camera dei Deputati.

Delogu prosegue poi sulla necessità di tranquillizzare gli italiani sulle cifre dell’abusivismo: pur evidenziando la gravità del fenomeno sottolinea che i dati reali parlano di 220 situazioni anomale segnalate dai NAS nel 2010 con 407 persone segnalate all’autorità giudiziaria, 214 strutture e 265 persone segnalate nel 2011. «C’è un’ANDI – precisa Delogu – la cui sede romana ha sballato i conti affermando che solo nel Lazio ci sarebbero 15 mila dentisti abusivi, più del doppio di tutti i dentisti che esercita legalmente in regione. E c’è una CAO nazionale che, se fosse vero il dato ANDI, con questa legge avrebbe vinto un round con una Professione ombra che gestisce una categoria parallela capace di raccogliere in tutta Italia 80-90 mila esercenti senza alcun titolo». Tranquillizzare gli italiani per far capire che «L’odontoiatria non è un’area grigia di suo, un caos, un mondo incontrollato – conclude Il Presidente AIO – bensì una certezza e una risorsa per la società italiana».

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