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Influenza del genere (maschio o femmina) e dell’obesità sulla masticazione e sul comportamento quando si mangia

L.F. Rodella

L.F. Rodella

lun. 9 marzo 2015

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In un interessante articolo pubblicato sul numero di Gennaio di Physiology and Behaviour, (Differences in eating behaviors and masticatory performances by gender and obesity status) un gruppo di ricercatori coreano ha evidenziato importanti differenze sia di genere che correlate al sovrappeso ed all’ obesità, relative alla masticazione e al comportamento durante l’assunzione di cibo.

Tra i dati più significativi risulta che il numero di atti i masticatori ed il tempo di masticazione per morso (boccone) è maggiore nelle donne. Nei soggetti di sesso femminile si ha inoltre un maggior controllo cognitivo del pasto; tuttavia esse presentano una maggior suscettibilità a mangiare in risposta a stimoli emozionali e al senso di fame rispetto agli uomini.

Pur in modo non statisticamente significativo, nei soggetti sovrappeso ed obesi di entrambi i sessi si osserva una riduzione del numero di atti masticatori e del tempo di masticazione del un singolo “boccone”. Per quanto riguarda gli aspetti comportamentali questi soggetti presentano una maggior tendenza a mangiare in risposta a stimoli emozionali rispetto ai soggetti normopeso. In estrema sintesi, i risultati dello studio evidenziano che le donne masticano meglio degli uomini e che gli individue sovrappeso ed obesi hanno, indipendentemente dal sesso, una masticazione meno accurata, nella quale alcuni aspetti comportamentali svolgono un ruolo significativo.

Se da una parte i risultati di questo studio sono utili per comprendere alcune differenze di genere che riguardano la masticazione includendo sia gli aspetti biomeccanici (si pensi ad esempio al generale minor sviluppo delle masse muscolari masticatoria nella donna) che aspetti comportamentali; sono le diversità della masticazione nei soggetti sovrappeso ed obesi ad essere più interessanti.

È noto che l’obesità è un importante fattore di rischio per diverse malattie croniche, quali ad esempio il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari, i tumori. Per questi motivi essa rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica; la sua prevalenza è in costante aumento non solo nei paesi più sviluppati occidente ma anche nei paesi in via di sviluppo, diventando così un problema globale.

Parlando di obesità e della sua prevenzione si parla spesso di corrette abitudini alimentari e stili di vita. I risultati dello studio che abbiamo riportato, così come studi di altri gruppi di ricerca, evidenziano che i soggetti obesi, consumano il pasto più velocemente con un numero di atti masticatori minori. Abbiamo già detto che la masticazione va oltre l’atto meccanico e che coinvolge complessi aspetti psicologici e comportamentali; ci sono tuttavia almeno due altri importanti elementi da menzionare.

Il primo è l’inizio, già nel cavo orale, della digestione di alcune macromolecole ad opera degli enzimi contenuti nella saliva; la seconda coinvolge il sistema orosensoriale per mezzo del quale si ha anche la modulazione della produzione di alcuni ormoni che stimolano l’appetito (gherlina) o che sono responsabili del senso di pienezza (colecistochinina). Alcuni recenti studi hanno evidenziato che a seguito di un elevato numero di atti masticatori si hanno livelli ematici di gherlina più bassi e di colecistochinina più elevati.

La masticazione svolge quindi un importantissimo ruolo; migliorarla, magari focalizzandoci qualche volta su di essa quando stiamo mangiando, può quindi contribuire non solo a migliorare la digestione dei cibi ma anche a contrastare l’obesità. Se è quindi vero che “Prima digestio fit in ore” è altrettanto vero che quello che accade nella bocca durante il pasto è più che mai responsabile del nostro stato di salute.

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