DT News - Italy - Burning Mouth Syndrome. La gestione del dolore mediante la Low Level Laser Therapy

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Burning Mouth Syndrome. La gestione del dolore mediante la Low Level Laser Therapy

A. Del Vecchio, D. Adamo, C. Ciolfi, U. Romeo, M. Mignogna

A. Del Vecchio, D. Adamo, C. Ciolfi, U. Romeo, M. Mignogna

mer. 7 settembre 2016

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La Burning Mouth Syndrome (BMS) o sindrome della bocca urente, è una patologia cronica, a eziologia sconosciuta, fortemente invalidante e di sempre maggiore diffusione. La prevalenza stimata della malattia varia tra lo 0,7 al 3,6% negli uomini e tra lo 0,6 e il 12,2% nelle donne (rapporto uomini-donne 1:7 o 1:3 a seconda degli studi esaminati); insorge più frequentemente nella quinta-settima decade di vita ed è rara al di sotto dei 30 anni1.

Il suo inquadramento nosologico è ancora oggi molto discusso, e ciò comporta delle difficoltà nella corretta classificazione dei sintomi e soprattutto nella gestione terapeutica di questi pazienti2. L’International Association for the Study of Pain (IASP) la definisce come un’entità nosologica distinta, caratterizzata da una sintomatologia intraorale urente, accompagnata talvolta da secchezza e prurito, fino a vere e proprie algie, che persiste da almeno 4-6 mesi, con una mucosa orale clinicamente sana, in assenza di alterazioni patologiche locali o sistemiche3. Il bruciore, localizzato a un singolo distretto o diffuso a tutto il cavo orale, è il sintomo prevalente della malattia e coinvolge principalmente la lingua e le labbra, seguite da palato duro, creste alveolari, guance e pavimento della bocca.

 

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