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AIO: «Stop a inviti a denunciare chi cura, serve immunità per tutta la durata della pandemia»

Mauro Miserendino, Ufficio Stampa AIO

Mauro Miserendino, Ufficio Stampa AIO

mar. 31 marzo 2020

salvare

«Al mulo che porta il basto non si danno i calci. In un momento di pandemia affermare che il medico può essere chiamato alla sbarra come possibile fonte di contagio o di infezione nosocomiale è qualcosa che molto somiglia allo sciacallaggio».

Danilo Savini segretario di Associazione Italiana Odontoiatri porta la sua solidarietà ai Medici e in particolare a Pierantonio Muzzetto presidente dell’Ordine dei Medici di Parma che con una lettera al Ministro della Salute Roberto Speranza ha sollevato la questione degli studi legali che invitano i pazienti vittime di Covid 19 e di altre infezioni contratte in ospedale o sul territorio a fare causa ai Medici. Sulla questione ha preso posizione anche il Presidente FNOMCeO Filippo Anelli scrivendo al Presidente del Consiglio Nazionale Forense e ricordandogli che tutte e due le professioni, Medico ed Avvocato, tutelano diritti costituzionali.

«AIO è solidale con Anelli e Muzzetto. Basta con gli inviti a rivolgersi all’avvocato per colpire il medico come colpevole del fatto di aver contratto una malattia contagiosa», dice Savini. «Utilizzare il virus per incitare pubblicamente i pazienti a ribellarsi contro chi li cura porta a ben poco: in corso di pandemia è un azzardo inutile fare ipotesi sulla fonte di un contagio». Tuttavia, come aggiunge Fausto Fiorile Presidente AIO, serve uno scudo legale per tutte le Professioni sanitarie che ogni giorno rischiano di persona per salvare vite. «Serve l’immunità per tutta la durata dell’emergenza. Avere dietro le spalle la spada di Damocle della denuncia mentre si lavora a rischio della propria vita, spesso senza dispositivi idonei, distrugge la serenità e nuoce alle cure ai pazienti. Prima di vedere i danni di questo stillicidio ci appelliamo anche noi al Ministro Roberto Speranza e al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per emendare il Decreto Legge 18/2020. Di problemi ce ne sono già tanti e questo va risolto per sempre».

Fiorile ricorda che fortunatamente ci sono già state prese di posizione  tra gli Avvocati come quella dell’Unione Lombarda degli Ordini Forensi che stigmatizza iniziative di questo tipo da parte di legali spregiudicati. E sposa le parole utilizzate nella lettera aperta Ulof: «Sono convinto che l’Avvocatura partecipi a questa tragedia nazionale con senso di responsabilità. Allora ci aiuti a far approvare questa moratoria. Se non per sempre, per tutta la durata della pandemia».

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