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Di nuovo un “tutto pieno” a Riccione per l’appuntamento della fondazione Castagnola

Sweden&Martina

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gio. 16 ottobre 2014

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Giungono numerosi i complimenti in Sweden & Martina, partner organizzativo dell’evento, già il giorno dopo la chiusura del Corso della Fondazione Castagnola e del Memorial Biaggi: contenuti scientifici eccellenti uniti ad un’impeccabile gestione degli aspetti organizzativi hanno regalato agli oltre 1.000 partecipanti due giornate di piena soddisfazione, complice non irrilevante l’atmosfera ancora estiva della riviera romagnola.

Una lectio magistralis del Presidente della Fondazione, il dott. Nicola Perrini, ha aperto i lavori con uno straordinario excursus delle tecniche cosiddette Crown-down, che il mercato ha sapientemente proposto come nuove negli anni ’90, mentre di fatto esse, sotto diverso nome, erano note da quasi un secolo e già utilizzate, seppur con strumenti meno evoluti, da alcuni brillanti endodontisti.
Il dott. Paolo Mareschi ha quindi esposto le alternative a disposizione per ridurre quanto più possibile la contaminazione batterica – che resta il principale ostacolo nel trattamento endodontico - e per semplificare la preparazione canalare, esprimendo l’opportunità di continuare ad utilizzare strumenti manuali in acciaio per il sondaggio.
Il prof. Sandro Rengo ha illustrato le differenze tra i due tipi di movimento oggi ammessi per controllare l’avanzamento degli strumenti in nichel-titanio, quello a rotazione continua e quello cosiddetto reciprocante, per i quale sarebbero stati sviluppati appositi strumenti in leghe particolarmente resistenti.

La ripresa dei lavori dopo il lunch ha visto il prof. Vinio Malagnino impegnato in una appassionata storia commentata della tecnica “simultanea”, che esce dallo schema dell’approccio corono-apicale per affrontare l’endodonto interamente, “simultaneamente”, senza strumenti dedicati alla preparazione del terzo coronale, come egli insegna dal 2002.
Con l’ultimo intervento del venerdì, affidato al prof. Michele Simeone, sono stati esaminati gli obiettivi, le metodiche operative e i diversi materiali disponibili per l’otturazione endodontica, evidenziandone vantaggi e svantaggi ma sottolineando che non esiste evidenza scientifica sulla superiorità di una tecnica rispetto alle altre.

Conclusi gli aggiornamenti in tema di preparazione e otturazione dei canali radicolari, il prof. Francesco Mangani ha fatto il punto sullo stato dell’arte delle tecniche adesive applicate al restauro del dente trattato endodonticamente. Un approccio restaurativo corretto resta la chiave del successo del trattamento; la letteratura dimostra chiaramente quanto tale successo sia legato più alla qualità del restauro che alla quantità di struttura residua, pur nella consapevolezza che «...la miglior corona è quella che non faremo mai».

La chiusura di questo congresso dedicato all’endodonzia è stata provocatoriamente affidata ad un chirurgo implantologo, il prof. Ugo Covani, con una relazione dal titolo: “Il fallimento endodontico e l’impianto post-estrattivo immediato”: una riflessione sui princìpi biologici alla base della progettazione del lembo di accesso e sulle possibili scelte che si associano alle varie situazioni cliniche, dalla sella edentula, alla monoedentulia, all’impianto post-estrattivo immediato fino agli interventi di ricostruzione del processo alveolare.

Arrivederci a Riccione, il 20 e 21 marzo 2015!

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