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4.0: che cos’è e quanto inciderà nella vita e nella professione

P. Gatto

P. Gatto

lun. 22 maggio 2017

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Il 4.0, la quarta rivoluzione industriale, è stato il leitmotiv dell’International Dental Show di Colonia, manifestazione fieristica biennale mondiale di fine marzo che quest’anno ha visto la partecipazione di circa 2300 espositori e oltre 150.000 visitatori.

Da mesi le maggiori aziende del mondo rinviano al 4.0 e ai suoi contenuti. La data d’inizio non è stata ancora stabilita, perché tuttora in corso. Se ne parlò già nel 2007, e ufficialmente in Germania nel 2011.
L’1.0 risale al 1784, con la nascita della macchina a vapore; il 2.0 al 1870, con il via alla produzione di serie, l’utilizzo dell’elettricità, del motore a scoppio e del petrolio come nuova fonte energetica; il 3.0 viene ricondotto al 1970, con la nascita dell’informatica, dando il via all’era digitale e dell’IT (Information Technology). Il 4.0 è stato al centro del World Economic Forum 2016, che si è tenuto dal 20 al 24 gennaio a Davos (Svizzera), intitolato appunto “Mastering the Fourth Industrial Revolution”.

Perché, dunque, sto raccontando tutto ciò al lettore di Implant Tribune, così sensibile all’evoluzione tecnologica? Perché noi ne siamo “dentro sino al collo”, e tanti non ne sono ancora consapevoli.
Secondo un rapporto della McKinsey, le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro diverse direttrici di sviluppo: 1) l’utilizzo dei dati (big data, open data, Internet of Things, machine-to-machine e cloud computing) per la centralizzazione delle informazioni e la loro conservazione; 2) analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore; 3) interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata, come la possibilità di migliorare le proprie prestazioni sul lavoro utilizzando strumenti come i Google Glass; 4) passaggio dal digitale al “reale”: manifattura additiva, stampa 3D, robotica, comunicazioni, interazioni machine-to-machine e nuove tecnologie.

Ci riguarda eccome: la professione e la vita stessa subiranno una sfida, un’accelerazione e una velocità come mai avvenuto fino ad ora.
Peter Engel, presidente della GDA (German Dental Association), ha ribadito come la digitalizzazione continui ad essere (ma lo è da parecchi anni) una punta di diamante dell’IDS. Che sia attraverso una rete digitale, una cura personalizzata, oppure una diagnostica assistita da computer (computer aided), ci sono molte aree odontoiatriche in cui la moderna tecnologia può agevolare clinici e pazienti. Rinviamo all’articolo pubblicato sul sito di Dental Tribune (www.dental-tribune.com) del 29 marzo scorso e ai commenti di prestigiosi italiani su questa fiera gremita di aziende e visitatori del nostro Paese. Molti approfondimenti sono stati pubblicati sempre sul sito della testata e sui nostri magazine. Sarà necessario, nei prossimi mesi, rispondere a quella che è la domanda più importante delle aziende, dei consulenti e degli opinion leader: «Come possiamo aiutare i clienti, gli studi, a capire questa quarta rivoluzione umana, aiutarli nel cambiamento e a comprendere le nuove soluzioni cliniche?».
Cambiare non per un futuro, ma cambiare per essere nel presente.

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